Arriva un’altra forte denuncia dal Movimento 5 Stelle e in particolare dal suo leader Giuseppe Conte. Nelle ultime ore, infatti, il governo ha posto la fiducia sul dl bollette, ma in Aula alla Camera è andato in scena un nuovo intoppo parlamentare che ha alimentato le tensioni nella maggioranza. Sul provvedimento hanno pesato alcuni rilievi della Ragioneria generale dello Stato che hanno costretto il centrodestra a farlo transitare in commissione stralciando una norma riguardante la stabilizzazione dei ricercatori sanitari di Ircss pubblici e Izs.
Tra le norme saltate dal decreto bollette, anche la misura che prevedeva la possibilità per i parlamentari di visitare le strutture del Servizio sanitario nazionale anche senza preavviso e il fondo di un milione per una scuola intitolata alle vittime di Marcinelle.
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Sono quattro, in tutto, gli articoli sui quali si concentrano le obiezioni. Per due di essi vengono poste addirittura delle condizioni e dunque viene chiesta la modifica delle norme per mancanza di copertura. Si tratta, appunto, della stabilizzazione dei ricercatori precari sanitari degli istituti di ricerca Ircss e Izs e dei finanziamenti dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare. Sono stati soppressi dalla commissione Finanze anche gli articoli che prevedevano 1 milione di euro in favore del Polo didattico dedicato alle vittime di Marcinelle, la possibilità riservata ai parlamentari di effettuare senza preavviso visite negli enti del Ssn e nelle strutture sanitarie pubbliche e la possibilità per Assoprevidenza di supportare gli investimenti dei fondi pensione nella capitalizzazione delle Pmi.
Sull’argomento è intervenuto Giuseppe Conte del M5S con un durissimo post su Facebook: “Il Governo volta di nuovo le spalle ai lavoratori precari. Dopo il Decreto Precariato del primo maggio che favorisce contratti a termine e voucher, oggi è il turno dei ricercatori del settore sanitario, la colonna portante della ricerca italiana e del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Oggi il Governo ha deciso di sopprimere un emendamento del Movimento 5 Stelle al decreto Bollette che avrebbe permesso di stabilizzarli. La maggioranza parla di problemi di coperture, ma se il problema è davvero questo l’Esecutivo può e deve trovare le risorse necessarie. Magari con la stessa solerzia con cui trova risorse e finanziamenti per l’industria militare e le armi. Noi abbiamo idee diverse in tema di lavoro, sanità e ricerca. Crediamo che siano le priorità di un Paese all’avanguardia, crediamo che sia un diritto non essere precari a vita” si legge.
“Un pasticcio enorme – commenta dall’opposizione Luana Zanella, di Alleanza Verdi Sinistra – L’articolo 16 bis del decreto Bollette che riguarda la stabilizzazione dei precari degli istituti di ricerca sanitari, cioè l’unica cosa buona di quel provvedimento, è senza copertura: è una vergogna per governo e maggioranza, questo è malgoverno”. Vale la pena ricordare che all’interno del decreto Bollette si trova anche uno scudo penale per gli evasori che, scoperti, pagano il dovuto. Un regalo che la maggioranza voleva inserire in manovra, salvo fare marcia indietro dopo la levata di scudi delle opposizioni.
Sui precari della ricerca trapela il nervosismo anche nella stessa maggioranza. Marco Osnato, presidente della commissione Finanze di Montecitorio, ricorda che la stabilizzazione dei precari degli istituti di ricerca sanitari era stata approvata all’unanimità dalle commissioni con un emendamento “sacrosanto” dice. “Oggi il governo ci chiede un temporaneo passo indietro che con molta fatica accettiamo – prosegue Osnato – ma non senza puntualizzare che l’impegno vincolante preso oggi dal governo stesso per approvarlo con le coperture tecnicamente più appropriate per noi è scolpito nella pietra poiché riguarda la vita e la salute degli italiani tutti oltre la vita e il futuro di centinaia di ricercatori in attesa mediamente da 13 anni ma con picchi di oltre 20. Il parlamento non può restare alla mercé di alcuni ministeri costruiti come ‘fortini’ stratificati negli anni scorsi. Questa maggioranza non può accettare che qualcuno pensi di detenere rendite di posizione a scapito della democrazia e del buongoverno”.