“Una domanda per Elkann: ma lei in che mondo vive? Ce lo chiediamo seriamente”. Lo scrive su Facebook il presidente del M5S, Giuseppe Conte, commentando l’articolo scritto da Alain Elkann e pubblicato su Repubblica. “La vulgata corrente – secondo il leader pentastellato – è che certa sinistra si sia ormai chiusa nel fortino della ztl. Ma qui siamo davvero molto oltre”.
L’intervento di Elkann ha suscitato numerose polemiche, soprattutto sui social. Conte si rivolge direttamente all’autore dell’articolo, giornalista, scrittore ed ex conduttore tv, e dice: “Non guardi questi ragazzi dall’alto in basso. Abbia la pazienza di poggiare la sua cartellina, le sue letture in lingua originale, provi ad ascoltare questi ragazzi, a scambiare con loro qualche parola. Metta da parte i suoi pregiudizi, il suo stizzito sussiego e si fermi a parlare con loro. Forse, chissà, potrà aiutarci a raccontare meglio il loro mondo, le loro paure, i loro sogni. E mi permetta, i giovani da lei descritti non mi sembrano affatto ‘lanzichenecchi’. Perché loro non hanno nulla a che vedere con i mercenari al servizio di potenti e prevaricatori”.
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Dall’altra parte della barricata, Vittorio Sgarbi, difende Elkann: “Ha fatto letteratura”, è l’opinione del sottosegretario alla Cultura riportata da Open. “Mai letto Léautaud, Ceronetti, Delfini, Tito Balestra, Testori, il sillabario di Parise? Uno scrittore esprime malumore”, ha scritto Sgarbi in una chat del ministero della Cultura in cui si è domandato come nessuno, al contrario, si sia preoccupato “del malumore di tanti”.
Ricordiamo che Alain Elkann è un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano con cittadinanza statunitense, nonché scrittore e giornalista presso La Stampa di Torino: insegna all’Università della Pennsylvania come docente invitato ed è presidente del comitato scientifico della Fondazione Italia USA.
Elkann nasce a New York, negli USA, da padre francese e madre italiana. Il padre, Jean-Paul Elkann (1921-1996), banchiere, industriale e rabbino, è stato presidente del Concistoro ebraico di Parigi (1967-1982; di Francia dal 1982 al 1992) e a lungo ai vertici dell’amministrazione della Christian Dior SA. La madre, Carla Ovazza, discende da una nota famiglia di banchieri (la famiglia Levi Fubini) di Torino, il 26 novembre 1975 vittima di un sequestro di persona. Un suo zio, il banchiere Ettore Ovazza, convinto aderente al fascismo fino al 1938 e amico di Mussolini, fondatore del giornale ebraico antisionista La nostra bandiera, fu assassinato nel 1943 dai nazisti insieme a tutta la sua famiglia e i loro corpi bruciati nelle caldaie delle scuole di Intra.
Alain Elkann è stato sposato dal 1975 al 1981 con Margherita Agnelli, figlia dell’allora presidente della FIAT Gianni. Da questa unione sono nati tre figli: John, Lapo e Ginevra. Nel 2002 si è risposato con Rosy Greco, da cui si è separato nel 2009.
Alain Elkann è stato allievo prima di Alberto Moravia e quindi di Indro Montanelli. Ha scritto numerosi libri, romanzi, saggi e opuscoli, tra i quali spiccano i due in partecipazione con Elio Toaff (rabbino capo emerito di Roma) e con l’arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini, e inoltre un libro con il re di Giordania Abdullah.
Tema a lui caro è quello della fede ebraica in rapporto alle altre religioni, e l’essere ebrei oggi. È anche giornalista televisivo, conduttore dal 1991 di programmi di interviste su Telemontecarlo/LA7, tra cui Due minuti un libro. Ha collaborato con varie testate giornalistiche, fra cui La Stampa, Il Messaggero e Capital. Nel 1996 ha collaborato con Ottavia Fusco scrivendole i testi per il musical Meditazione davanti a un Buddha. Dal 2004 al 2012 è stato presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino. Dal 2007 è presidente della “Fondazione CittàItalia”. Il 16 maggio 2008 è stato nominato consigliere per gli eventi culturali e per i rapporti con l’estero dal Ministro Sandro Bondi. Nel 2011 conduce Bookstore, programma in onda al sabato mattina su LA7. Da giugno 2011 a marzo 2012, ha presieduto il Comitato Scientifico di Palazzo Te a Mantova. Dal 1992 è giornalista professionista, iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio.