Negli ultimi giorni, il Movimento Cinque Stelle è stato teatro di tensioni interne tra il suo presidente, Giuseppe Conte, e il fondatore, Beppe Grillo. Durante un’intervista a ‘4 di sera’ su Rete4, Conte ha espresso la sua posizione nei confronti di Grillo, sottolineando che, sebbene Grillo sia il “papà del Movimento”, non può avere il controllo assoluto sulle decisioni e sulle discussioni interne. Conte ha infatti affermato: “Il papà del Movimento non può pensare di avere il telecomando in mano e di attivare il parental control dicendo ai bambini cosa possono discutere e cosa no”.
Il leader del M5S ha inoltre ribadito la sua determinazione a proseguire con il processo costituente del Movimento, nonostante le divergenze. “Procediamo, questo processo costituente si farà. Spero che la questione finisca qui. Se continueranno le PEC continueranno gli avvocati” ha dichiarato, lasciando intendere che ulteriori interventi di Grillo potrebbero portare a scontri legali.
In un altro passaggio dell’intervista, Conte ha ricordato le sue esperienze passate con Grillo, dichiarando di aver riso durante i suoi spettacoli, ma sottolineando che ora il Movimento sta intraprendendo un percorso molto serio, che si colloca su un piano diverso rispetto agli esordi. “Quello che il Movimento sta facendo ora è una cosa molto seria”, ha detto Conte, riferendosi al processo costituente che, secondo lui, non ha precedenti in Italia e in Europa.
Durante l’intervista, Conte ha anche parlato del caso ‘Open Arms’, che coinvolge il leader della Lega Matteo Salvini. Pur non augurando la condanna a nessuno, Conte ha ribadito le sue critiche alle decisioni dell’ex ministro dell’Interno, ritenendo che la sua posizione fosse dettata più da logiche di propaganda elettorale che da reali esigenze politiche.
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In conclusione, la tensione tra Conte e Grillo sembra destinata a perdurare. Il presidente del Movimento ha chiaramente dichiarato che non risponderà più direttamente a Grillo e che, se necessario, saranno gli avvocati a intervenire. Questa situazione mette in luce le difficoltà che il M5S sta affrontando nel cercare di evolversi mantenendo un equilibrio tra la sua anima originaria e le nuove esigenze politiche.