Conte incontenibile contro il governo: “e alla sinistra dico…” ecco cosa ha detto nell’intervista

Giuseppe Conte ha rilasciato una lunga intervista oggi sul quotidiano La Repubblica. Il leader del Movimento 5 Stelle ha parlato dei principali temi di attualità politica, senza far mancare qualche stoccata al governo Meloni e alla sinistra, in particolare ad Elly Schlein. Nella sua intervista poi Conte ha parlato anche di Renzi, vediamo cosa ha detto nel dettaglio.

La prima domanda dell’intervista riguarda il famoso decreto Lavoro che il governo Meloni sta varando proprio in queste ore. Lui ha risposto così: “Lo chiamerei ‘decreto precariato’. Per il Primo Maggio la Meloni ha organizzato una sceneggiata che costerà caro ai lavoratori già poveri e sottopagati. Precarizzano sempre più i lavoratori, togliendo loro anche la speranza del futuro e con la scusa di aggredire gli “occupabili”, ridotti tutti a scansafatiche, occultano che molti di loro integrano con il Rdc stipendi da fame e contratti indegni. Trovarsi in difficoltà non è una colpa. Si mostrano sordi persino davanti alle parole del Presidente Mattarella”.

Sul taglio del reddito di cittadinanza, giudicato dai sindacati “una follia”, dice: “Si tagliano i sostegni mentre l’inflazione morde e in autunno si prospetta un nuovo aumento delle bollette. Sono decisioni scellerate, che preparano un disastro sociale. Aggiungo che tutte le prese in giro stanno già venendo al pettine, come i corsi di formazione promessi dal governo ma mai partiti”.

Il giornalista di Repubblica gli fa poi notare che “forse aumenteranno anche i lavoratori in nero, che tuttavia non mancavano anche col Rdc a pieno regime”. Lui dice: “Dati Istat alla mano, nel biennio 2019-2020 il numero di lavoratori irregolari in Italia è diminuito di 717 mila unità rispetto al 2018. Col “decreto precariato” ci sarà certamente un aumento dei contratti a termine che avevamo arginato e contrastato con il decreto Dignità, grazie al quale dopo un anno di applicazione ha portato a un incremento consistente dei contratti a tempo indeterminato. Un governo serio non si riunisce il Primo Maggio per condannare i giovani al precariato a vita, uccidendo il loro sogno di avere una casa e dei figli. Un governo serio si riunisce per introdurre il salario minimo legale”.

E sugli aiuti alle famiglie e sul taglio del cuneo fiscale replica: “È propaganda, fatta da chi è forte con i deboli ma succube dei potenti. Potevano sostenere i cittadini schiacciati dai rincari su mutui e affitti, prendendo ad esempio risorse dagli enormi extraprofitti di banche, società farmaceutiche e assicurative, ma non lo hanno voluto fare. Noi proponiamo salario minimo, riduzione dell’orario di lavoro, sgravi fiscali alle imprese che riducono gli enormi divari di stipendio fra manager e dipendenti, pensione di garanzia per i giovani”.

Il giornalista gli ha chiesto poi qual è il suo rapporto, oggi, con la Meloni: “Rappresento la forza politica che più di tutte si è opposta in questi mesi alle politiche del governo Meloni e continueremo a farlo senza mollare di un centimetro. In occasione del mio appello sul Pnrr ho sollecitato un confronto in piena trasparenza”.

E su Renzi dice: “Gli risponderei che abbiamo tante idee, per fortuna diverse dalle sue. Ma a lui ha già risposto efficacemente il suo sodale Calenda, l’ultimo o forse il penultimo Calenda. Ovvero: al posto di Renzi, che intende la politica come cura dei suoi affari personali in giro per il mondo, proverei orrore per me stesso”.

In chiusura una battuta su Elly Schlein: “Siamo all’inizio e non mi permetto di dare patenti e voti sul suo operato. Sono sicuro che su alcuni temi, ad esempio sul salario minimo, le sensibilità di Schlein possono essere compatibili con le nostre. Su altre, come noto, viaggiamo su binari differenti: dalla guerra alla questione dell’inceneritore. Sarà anche cambiata la segreteria dem ma non è cambiato il nostro approccio: le intese si fondano su progetti comuni, su idee. C’è un dialogo con Schlein ma deve essere chiaro a tutti che per noi non contano gli incontri di vertice ma le convergenze concrete sui temi, sui territori. E visto quel che è accaduto di recente, non permetteremo mai al Pd di mancarci di rispetto” spiega Conte.

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