Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha rilasciato dichiarazioni importanti durante la sua partecipazione al programma Accordi&Disaccordi su Nove, condotto da Luca Sommi con la partecipazione di Marco Travaglio e Andrea Scanzi. Nel corso dell’intervista, Conte ha affrontato i delicati rapporti con il Partito Democratico e ha ribadito la sua ferma opposizione a qualsiasi collaborazione politica con Matteo Renzi. Le sue parole segnano un ulteriore passo verso il distanziamento dalle altre forze politiche di sinistra, evidenziando la necessità di un’identità chiara e autonoma per il Movimento 5 Stelle.
Divergenze con il Partito Democratico
Conte ha evidenziato come il clima tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, guidato da Elly Schlein, sia diventato sempre più teso, specialmente dopo la frattura avvenuta durante il voto per il consiglio di amministrazione della Rai. Secondo Conte, il PD sta mostrando una strategia politica che punta a consolidarsi come unica forza dominante del centrosinistra, ignorando le esigenze e le idee degli altri partiti. “Non si può andare avanti a colpi di ipocrisia”, ha affermato Conte, sottolineando come il PD sembri voler approfittare del successo ottenuto alle elezioni europee per puntare al 30% e relegare le altre forze politiche a un ruolo secondario, favorendo così il proprio dominio in opposizione al governo di Giorgia Meloni.
Conte ha chiarito che il Movimento 5 Stelle non accetterà di essere ridotto a una forza politica minore, spiegando che “noi non faremo i cespugli”, ovvero non si accontenteranno di ruoli marginali solo per permettere al PD di governare. Il leader pentastellato ha espresso chiaramente che, in questo contesto, la collaborazione con il PD è messa a dura prova da queste visioni divergenti sul futuro dell’opposizione.
L’impossibilità di un’alleanza con Matteo Renzi
Non meno incisivo è stato il giudizio di Conte su Matteo Renzi, leader di Italia Viva, con cui ha escluso categoricamente ogni possibilità di collaborazione politica. Conte ha spiegato che, pur essendo disposto a confrontarsi su altri piani, non è possibile costruire un progetto politico comune con Renzi, accusato di rappresentare una politica contaminata da interessi personali. “Io ci posso fare dieci partite a pallone con Matteo Renzi, ma la politica non la possiamo fare insieme”, ha dichiarato Conte, aggiungendo che Renzi incarna una commistione tra affari e politica che il Movimento 5 Stelle ha sempre combattuto.
Conte ha poi approfondito le sue critiche, denunciando il fatto che Renzi, pur mantenendo il suo ruolo in Parlamento, accetti incarichi remunerati da governi stranieri, una pratica che, secondo lui, rende impossibile ogni forma di collaborazione politica. “Non è un veto personale, ma su un modo di far politica che noi contrastiamo”, ha concluso Conte, ribadendo la volontà del Movimento 5 Stelle di mantenere una linea politica limpida e distante da certe logiche di potere che ritiene dannose per il Paese.
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Le dichiarazioni di Conte riflettono una strategia volta a distinguere nettamente il Movimento 5 Stelle dalle altre forze politiche, con un occhio rivolto a rafforzare il proprio ruolo all’interno del panorama politico italiano, mantenendo alta la bandiera della trasparenza e della coerenza politica.
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