Nel suo editoriale del 30 luglio 2024 su “Il Fatto Quotidiano”, Marco Travaglio analizza la recente polemica epistolare tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, evidenziando come questa sia più di natura caratteriale e psicologica che politica. Travaglio sottolinea: “La lettera del garante, come tutto in lui, è un fatto caratteriale, psicologico, umorale.” Questo atteggiamento di Grillo, secondo Travaglio, era prevedibile in vista degli Stati Generali del Movimento 5 Stelle (M5S).
Travaglio critica la visione di Grillo riguardo alla democrazia interna del M5S. Egli afferma che la democrazia diretta, come concepita dal garante, non esiste, e che l’alternativa non sono i “caminetti fra gruppi ristretti”. Piuttosto, Travaglio sostiene che l’alternativa è la democrazia partecipativa, dove il leader consulta la base e poi prende decisioni da sottoporre al voto.
Un punto cruciale dell’editoriale è il bivio a cui Grillo si trova di fronte. Travaglio scrive: “Il bivio di Grillo è tra l’accompagnare quel passaggio decisivo fra il rilancio e l’estinzione con la magnanimità e la generosità del padre nobile, o l’insistere con la postura malmostosa.” Qui, Travaglio evidenzia come Grillo debba scegliere tra un atteggiamento costruttivo e uno critico e distante, che rischia di minare ulteriormente il movimento.
Travaglio riconosce anche gli sforzi e i sacrifici dei membri del M5S durante i governi Conte-1 e Conte-2, contrastati dai “poteri marci”. Egli critica Grillo per sottovalutare questi sforzi e preferire figure come Draghi e Cingolani. Questo atteggiamento porta Grillo a trattare Conte come un usurpatore, dimenticando che fu lui stesso a chiamarlo per resuscitare il movimento.
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Un altro aspetto interessante dell’editoriale riguarda l’atteggiamento recente di Grillo. Travaglio osserva che nell’ultimo spettacolo, Grillo sembrava pacificato e autocritico, ma ora sembra tornato ai malumori senza un progetto alternativo. Travaglio mette in evidenza che senza Conte, il M5S rischierebbe di sparire, ma riconosce che il movimento ha ancora potenziale: “Sta a lui decidere se guadagnarsi i 300 mila euro l’anno di ‘consulenza per la comunicazione’ partecipando col suo talento, o rintanarsi in casa a distillare letterine, battutine, regolette e rancorucci.”
In sintesi, Travaglio invita Grillo a essere più generoso e a partecipare attivamente alla rifondazione del M5S, sfruttando il suo talento e la sua capacità comunicativa per contribuire al rilancio del movimento.