Dopo la debacle del centrosinistra alle ultime amministrative, il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte ha un messaggio per Elly Schlein. Come sapete, in molti si aspettano che i due leader uniscano le forze contro la supremazia elettorale della destra. In un’intervista rilasciata a Repubblica, Giuseppe Conte ha incalzato il Partito Democratico dicendo alcune cose interessanti in vista dei prossimi appuntamenti. A partire dalla manifestazione di piazza di M5S il 17 giugno. Vediamo cosa ha detto Conte a Repubblica.
Dopo le comunali, Elly Schlein aveva commentato: “Da soli non si vince”. Giuseppe Conte aveva risposto che “Meloni non si batte con i campi larghi”. Nella conferenza stampa dell’altro ieri Conte aveva ribadito che “siamo disposti a dialogare col Pd, con Schlein, su temi e progetti, misurandoci sulle risposte concrete ai bisogni delle comunità, ma senza annacquare le nostre battaglie”.
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“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Ma ci sono alcuni appuntamenti da segnare sul calendario: il 30 giugno si vota alla Camera sul Mes, il meccanismo europeo di stabilità, con il Pd a favore e i 5Stelle contro. È in arrivo il settimo pacchetto sulle armi a Kiev, che non deve essere votato dal Parlamento dato che gli invii sono “coperti” fino a dicembre, ma una risoluzione, in vista del Consiglio europeo, arriverà. Insomma l’apertura, minima, dell’ex premier sembra più di facciata che altro. Come l’invito alla manifestazione a difesa del reddito di cittadinanza, rilanciata ieri e in calendario il 17 giugno: “Sarà una grande occasione per dare voce e volto al disagio sociale, al centro ci sarà chi non riesce a pagare il mutuo, ad arrivare a fine mese, ad avere un lavoro stabile”, spiega Conte.
Ci sarà anche il PD alla manifestazione del M5S?
Il Pd è invitato? Gli ha chiesto Repubblica. “Sono benvenute tutte le forze politiche, sociali, civiche, noi siamo i promotori ma protagonista è chi vive il disagio sociale ed economico”. Anche al Nazareno, peraltro, ragionano sul da farsi. Schlein a Repubblica, venerdì, aveva raccontato che la discussione è ancora in corso: “Parteciperemo? Dipende, ci parleremo presto con Conte”. Ma ancora non si sono sentiti. E nella riunione della segreteria dell’altro ieri la leader non ne ha parlato.
Anche il capo del Movimento per ora sembra concentrato su altro. Va strutturata una forza che alle elezioni nazionali va in doppia cifra e che in quelle locali tracolla. Lo dimostra anche il voto della Sicilia di domenica e lunedì, peraltro in una terra storicamente favorevole, come anche la Campania e la Puglia, ai 5S. E invece è andata così: Catania 5,6%, Ragusa 5,2%, Trapani 4,1%, Siracusa 4%. Anche negli altri capoluoghi dove si è votato al ballottaggio il M5S non è mai stato determinante, pure se alleato col Pd come a Pisa o a Brindisi, mentre l’unico sfizio il Movimento se l’è preso a Campi Bisenzio, in Toscana, battendo in asse con la sinistra il candidato dei dem.
La protesta di Conte e i 5Stelle alla Camera
Conte ha detto che “intanto oggi partono 84 gruppi territoriali, questa è la prima fase. Poi partirà un confronto politico a partire con il Pd di Schlein”. Il suo partito, aggiunge, “non si sottrae al dialogo con le altre forze, ma siamo convinti che sia necessario costruire dei progetti politici, perché non basta presentarsi in occasioni delle competizioni elettorali su un palco insieme per qualche ora“.
Ieri, tra l’altro, i 5 Stelle hanno occupato la giunta per le elezioni di Montecitorio, a cui ha preso parte lo stesso Conte. Nel mirino c’era un emendamento della maggioranza al regolamento che definisce la nullità delle schede alle Politiche dopo i ricorsi. Se passasse, sarebbero considerate valide le schede con più segni ma su liste che sostengono lo stesso candidato all’uninominale. La manovra punta a far entrare alla Camera l’azzurro Andrea Gentile, battuto per 482 voti dalla pentastellata Anna Laura Orrico. Anche se secondo il M5S, se la regola venisse approvata, sarebbero in bilico molti altri seggi, compreso quello della ministra Eugenia Roccella e di Umberto Bossi.