Giuseppe Conte è stato ospite da Giovanni Floris a DiMartedì, dove ha parlato anche di Giorgia Meloni. Ecco il siparietto con Floris.
Durante la puntata di DiMartedì, a un certo punto Giuseppe Conte ha scherzato con il conduttore Giovanni Floris. Quest’ultimo, infatti, gli aveva chiesto un commento su Meloni, dopo queste elezioni regionali in Sardegna vinte dalla candidata M5S Alessandra Todde. Conte scherza: “Vuole un commento su Meloni? Mi sta provocando per caso?” E giù applausi.
Cosa ha detto Conte da Floris
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Sul comportamento di Meloni, Conte poi spiega: “Un atteggiamento del tutto inappropriato da parte di un presidente del Consiglio, che dopo aver tappezzato la Sardegna con manifesti della sua gigantografia personalizzata va sul palco e fa queste mosse. Un atteggiamento sprezzante, arriva e riparte senza neppure fermarsi ad ascoltare le preoccupazione e le angosce dei cittadini sardi”. Quanto ai fatti di Pisa “c’è un clima repressivo del consenso, del pensiero critico che non va sottovalutato. Perché lo stato di diritto bisogna insegnare a chi è Palazzo Chigi prevede proprio la libertà di manifestazione del pensiero” afferma il leader M5S.
Sulla vittoria di Todde, Conte spiega: “È la vittoria del campo giusto. Ed è la prima regione che il M5S conquista. Una grande soddisfazione per il nuovo corso del M5S e perché Todde è la prima donna presidente della Sardegna. L’emozione più grande è aver partecipato alla costruzione di un progetto politico competitivo, di cui il M5S è stato protagonista. Abbiamo fornito una candidata credibile, che ha dimostrato serietà e accettato il rischio, rinunciando al ruolo di parlamentare e alla vicepresidenza del M5S. Abbiamo fatto un lavoro serio con le altre forze progressiste, costruendo un progetto autentico sulle esigenze dei territori, mettendo da parte ambizioni di singoli partiti e scacciando via la tentazione di affidarsi a un mero cartello elettorale acchiappavoti”.
Poi un’ultima battuta su Putin e Zelensky: “Guardi… Io sono venuto in pace, ma non certe cose non le permetto neanche come battuta…”. Giuseppe Conte ribatte con un ampio sorriso a Giovanni Floris che lo sollecita chiedendogli se non tema di passare per ‘amico di Putin’.
“Meloni dovrebbe venire in Parlamento a spiegare cosa ha firmato a Kiev, impegnando l’Italia per i prossimi dieci anni perché un presidente del Consiglio non può, con la scusa che si tratta di un accordo politico, prendere accordi decennali con un Paese straniero, qualunque esso sia, e non venire in Parlamento a riferire”. Conte osserva anche che “il modo migliore per aiutare lui e la popolazione ucraina è di dire a Zelensky che qualche volta può anche mettere abiti civili, nonostante il suo sia un Paese in guerra, perché presentarsi sempre in abiti militari secondo me, anche da un punto di vista dell’immagine…”. “Dobbiamo lavorare per un negoziato di pace – ribadisce l’ex presidente del Consiglio – l’Ucraina è sotto aggressione ma dopo due anni di guerra, morti, danni, profughi, se si fosse investito in un negoziato di pace avremmo ottenuto risultati ben più importanti” ha concluso Conte.