Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ha risposto con leggerezza alle domande riguardanti le recenti battute di Beppe Grillo durante uno spettacolo. “Abbiamo parlato a lungo, un’ora e mezza. Abbiamo scherzato, riso, l’ho lasciato in ottima forma, assolutamente coinvolto e pimpante,” ha dichiarato Conte. “Poi lasciamogli liberamente fare le battute che ritiene.”
Conte ha aggiunto che, pur trovando alcune battute di Grillo più dannose per la comunità del Movimento 5 Stelle, come quella su Mario Draghi, ritiene che l’ex comico debba avere la libertà di esprimersi come preferisce. “A quella su Berlusconi, preferisco quella su Draghi grillino, anche se più dannosa per la comunità del Movimento 5 Stelle,” ha detto Conte.
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L’incontro tra Conte e Grillo ha seguito il faccia a faccia di venerdì scorso, con il leader del M5S che ha spiegato di non aver trovato scorrette le battute di Grillo e di non aver avuto alcun problema con il tempismo delle sue espressioni.
– Giuseppe Conte ha ribadito che il Movimento 5 Stelle rimane fermamente ancorato al campo progressista. “Assolutamente, il campo è quello progressista. Poi se qualcuno ha inclinazioni di destra ne tragga le conseguenze,” ha detto Conte parlando con i giornalisti alla Camera.
Queste parole sono state pronunciate in risposta alle recenti dichiarazioni di Virginia Raggi, che ha chiesto un ritorno alle origini del Movimento. Conte ha risposto con una critica sottile: “Cosa significa ritornare alle origini? Significa restart? Rewind? Il contesto politico sociale è completamente mutato, se uno non riesce a interpretarlo è sempre più fuori.”
Conte ha chiarito che il Movimento deve adattarsi ai cambiamenti nel contesto politico e sociale, sostenendo che chi non riesce a interpretare questi cambiamenti rischia di rimanere ai margini del movimento.
Chiesta assoluzione per Grillo
Intanto La Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione per Beppe Grillo e Vincenzo Onorato, patron del gruppo Moby, che erano accusati di traffico di influenze illecite per una presunta “mediazione illecita” da parte del fondatore dei Cinque Stelle. In cambio di contratti, tra il 2018 e il 2019, per fare pubblicità a Moby sul suo blog, il comico, stando a quanto era stato ricostruito nelle indagini, avrebbe inoltrato a parlamentari del M5S le richieste di aiuto avanzato dall’armatore, il suo amico di lunga data, quando la sua compagnia era in crisi finanziaria. I pm hanno deciso di chiedere l’archiviazione