La presunta corruzione di Esselunga in cambio di finanziamenti occulti alla lista di Toti, tutto in diretta.
Nel cuore del caos politico e commerciale, un documento della Guardia di Finanza ha rivelato una storia di corruzione e intrighi che coinvolge la nota catena di supermercati Esselunga e la lista politica di Giovanni Toti. Un video segreto, registrato tramite telecamera nascosta nell’ufficio del governatore Toti, ha catturato un incontro sospetto tra Francesco Moncada, marito di Marina Caprotti, erede del marchio Esselunga, e Toti stesso. Il documento riporta come Moncada abbia chiesto aiuto a Toti per accelerare le pratiche autorizzative per due nuovi ipermercati a Genova, a San Benigno e Sestri. Poco dopo, si sarebbe giunto a un accordo, mediato da Matteo Cozzani, braccio destro di Toti, e Maurizio Rossi, editore di Primocanale, coinvolto in un presunto finanziamento illecito. L’accordo, che coinvolgeva un contratto pubblicitario fittizio per coprire il sostegno di Esselunga alla Lista Toti per Bucci, è stato siglato in segretezza, “spegnendo i telefoni” e riponendoli “in un luogo sicuro”.
La scoperta della Guardia di Finanza
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La cronaca dettagliata di questi incontri è stata inclusa in un’informativa della Finanza, parte delle 9.000 pagine presentate dai pubblici ministeri di Genova per giustificare i domiciliari per Toti. Il documento rivelatore descrive anche un intreccio politico-commerciale più ampio, in cui Renato Brunetta, allora ministro e produttore di vino, è coinvolto in una conversazione con Moncada riguardo alla promozione dei suoi vini. Brunetta, non sotto indagine, è anche un importante referente politico di Toti.
La riunione prosegue con la pianificazione di uno stratagemma che coinvolge il dirottamento di parte della pubblicità di Esselunga a favore della lista di Toti per Bucci, attraverso Primocanale. La regolarità dell’accordo viene discussa con circospezione, ma viene rassicurato che la televisione è “fiscale” e registrata per sei mesi. La relazione tra Toti e Esselunga sembra consolidarsi nel tempo, con Toti che esprime il desiderio di coinvolgere il marchio nel porto di Rapallo in una telefonata del 24 dicembre 2022. Il rapporto finale dell’informativa della Finanza getta luce su un intricato intreccio di potere politico ed economico, che potrebbe avere conseguenze significative per tutte le parti coinvolte.