Ci sono importanti novità che riguardano le pensioni e i pensionati. L’allarme lo ha lanciato oggi il leader della Cgil Maurizio Landini, il quale ha detto che sulle pensioni “sinora non è stato fatto assolutamente nulla. Siamo nella situazione di un anno fa e cioè stiamo tornando alla Fornero” ha detto ai microfoni di “Agorà”, su Rai tre. “Siamo di fronte a un governo che ha fatto delle promesse, non ne ha rispettate una sulle pensioni e che oggi continua a fare cassa sulle pensioni”, ha aggiunto il segretario Cgil.
Landini ha poi spaziato sul tema territorio delle Case di cura: “Dovrebbero essere fatte anche con i fondi del Pnrr. Sono stati presentati i progetti, sono stati chiesti i soldi, non si stanno facendo gli investimenti”. Il numero uno della Cgil ha poi sottolineato che, secondo quanto spiegato dalla Corte dei Conti, “dei miliardi previsti per fare la Case di comunità è stato speso l’uno per cento”.
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Tra l’altro oggi c’è stato un incontro al ministero del Lavoro proprio fra Landini e la Ministra Calderone: “Un incontro totalmente inutile. Hanno ridetto le cose di gennaio e sulle risorse per fare una trattativa vera non ci hanno risposto” dice a margine Landini. “Un incontro negativo. Il governo non ha la volontà vera di aprire la trattativa e il ministro non ha alcun mandato”, ha aggiunto.
E sulla possibilità di fare uno sciopero generale dice: “Non escludo nulla, anche se lo sciopero generale non risolve tutti problemi. Una situazione di questo genere non è più tollerabile, va cambiata, bisogna ribellarsi. Il governo non ha ancora messo un euro” per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego spiega il sindacalista che si scaglia contro l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. “Questo governo – accusa il leader della Cgil – non riconosce al sindacato il ruolo di un soggetto con cui negoziare e trovare una mediazione. Ha la maggioranza nel Parlamento ma non ha la maggioranza nel Paese, e pensa di usare questa maggioranza datagli da un sistema elettorale per cambiare il fisco, la sanità, addirittura la Costituzione. Ieri – aggiunge riferendosi alla manifestazione a Roma sulla sanità – è stato solo l’inizio di una mobilitazione che continuerà. E non ci fermeremo”. Adesso, afferma, “bisogna ricostruire la democrazia con una partecipazione dal basso”.
“Il mio compito sindacale non è quello di unire la sinistra, ma dare una prospettiva ai giovani e risolvere i problemi del lavoro – dice Landini – Noi parliamo con tutti, noi non ci fermiamo, e lo dico anche sul piano della mobilitazione”. “Non aver ancora deciso il commissario penso sia una stupidaggine” continua Landini rispondendo a una domanda sull’alluvione che ha martoriato l’Emilia-Romagna. “Non si possono fare speculazioni politiche su questo – aggiunge Landini -, si deve mettere il territorio subito in grado di operare. Credo che questo sia proprio un errore del governo; non hanno ancora deciso, e non capisco perché”. Poi Landini ha ricordato che mercoledì andrà “in quei territori: sarò a Faenza, a Forlì, a Cesena, per discutere con i nostri iscritti. Nessuno mette in discussione che i cambiamenti climatici ci sono già, adesso è il momento di ripensare cosa ricostruisci, e come” conclude.