– Il Movimento 5 Stelle ha approvato una serie di modifiche epocali al proprio statuto durante l’assemblea costituente tenutasi a Roma. Tra le decisioni più significative, l’eliminazione del ruolo del garante, finora ricoperto da Beppe Grillo, e l’introduzione di un nuovo limite di tre mandati elettivi con pause obbligatorie. Queste modifiche rappresentano un punto di svolta per il Movimento, che sembra determinato a rinnovarsi profondamente per adattarsi a un contesto politico in evoluzione.
Fine del Ruolo del Garante: Grillo Fuori Scena
La decisione più simbolica e discussa è stata quella di abolire il ruolo del garante, approvata con il 63% dei voti favorevoli. Questo significa che Beppe Grillo, fondatore e guida morale del Movimento fin dalla sua nascita, non avrà più alcuna funzione ufficiale all’interno del M5S. Quando il risultato del voto è stato annunciato al Palazzo dei Congressi dell’Eur, la platea degli iscritti ha reagito con un fragoroso applauso.
Le funzioni precedentemente attribuite al garante saranno trasferite a un organo collegiale appositamente eletto, segnando un deciso passo verso una gestione più collettiva del partito. Il 29,09% dei partecipanti ha votato contro questa modifica, evidenziando una divisione interna tra chi sostiene il cambiamento e chi rimpiange il modello tradizionale.
Nuovo Limite di Tre Mandati e Maggiore Flessibilità
Un’altra modifica significativa riguarda l’elevazione del limite di mandati elettivi da due a tre, con la possibilità di candidarsi nuovamente dopo una pausa obbligatoria di cinque anni. Per i rappresentanti comunali, il limite è stato eliminato del tutto. Questa decisione, approvata con un ampio consenso, introduce maggiore flessibilità per il Movimento, consentendo di valorizzare l’esperienza maturata dai suoi esponenti.
Posizionamento Politico e Alleanze: Progressisti Indipendenti
Durante l’assemblea, gli iscritti hanno votato a larga maggioranza per dichiararsi “progressisti indipendenti”, consolidando l’idea di un Movimento che si colloca al di fuori degli schieramenti tradizionali di destra e sinistra. Tuttavia, una minoranza del 22% ha sostenuto la storica posizione del “no destra, no sinistra”, dimostrando che una parte della base rimane legata alle origini del M5S.
Per quanto riguarda le alleanze politiche, l’81,20% degli iscritti ha approvato la possibilità di stringere accordi, purché siano basati su un programma preciso e sottoposti alla ratifica della base. Questa decisione rappresenta un’apertura significativa rispetto al passato, quando il Movimento rifiutava categoricamente qualsiasi alleanza con altri partiti.
Altre Modifiche Statutarie: Cambio di Simbolo e Digitalizzazione
Tra le altre decisioni prese durante l’assemblea:
Cambio di simbolo: Il 78,65% degli iscritti ha votato a favore della possibilità di modificare il simbolo del M5S su proposta del presidente o dell’organo collegiale.
Digitalizzazione e abolizione del contante: Il 65,3% ha approvato la progressiva eliminazione dell’uso del contante, in favore di un’adozione sempre maggiore dei pagamenti digitali.
Requisiti per la Presidenza: Il presidente del Movimento non potrà essere stato iscritto ad altri partiti politici nei dieci anni precedenti la candidatura.
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Un Movimento in Evoluzione
Queste decisioni, annunciate durante l’evento “Nova”, hanno raccolto un consenso trasversale tra gli iscritti e segnano una chiara volontà di rinnovamento e modernizzazione. Con l’eliminazione del ruolo del garante, l’introduzione di regole più flessibili sui mandati e l’apertura alle alleanze, il Movimento 5 Stelle abbandona molte delle sue rigidità originarie per puntare a una maggiore incisività politica.
Le Reazioni
Le modifiche statutarie hanno suscitato reazioni contrastanti. Molti osservatori vedono in queste decisioni una prova di maturità politica e di adattamento alle sfide contemporanee. Altri, invece, temono che il Movimento rischi di perdere la sua identità originaria, fondata su principi di rinnovamento radicale e autonomia.
Conclusioni
Con l’assemblea costituente, il M5S ha intrapreso un cammino di profondo cambiamento, che potrebbe ridefinire il suo ruolo nella politica italiana. L’eliminazione del ruolo del garante, in particolare, rappresenta una rottura simbolica con il passato e un’opportunità per il Movimento di dimostrare la propria capacità di rinnovarsi e di rispondere alle esigenze del suo elettorato in evoluzione. Resta ora da vedere come queste modifiche influiranno sull’attrattività del M5S e sulla sua capacità di mantenere la coesione interna.