De Luca critica il Decreto Sicurezza: “Rischiamo la lotta armata se non si può più manifestare” IL VIDEO SHOCK

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha lanciato un duro attacco contro il nuovo Decreto Sicurezza proposto dal governo Meloni, durante la sua consueta diretta Facebook del venerdì. De Luca ha espresso forti critiche alle misure contenute nel decreto, che secondo lui limiterebbero in maniera pericolosa il diritto di manifestare, minando le fondamenta stesse della democrazia e rischiando di generare un clima di tensione sociale senza precedenti.

Nel suo intervento, De Luca ha spiegato come alcune disposizioni del decreto potrebbero portare a un’escalation di conflitti. “Condannare quasi a morte chi organizza un corteo o un blocco stradale è inaccettabile”, ha affermato con veemenza. Il presidente ha sottolineato che il diritto di manifestare è un principio essenziale per una società democratica, specialmente per quelle fasce della popolazione che si trovano in condizioni di difficoltà economica e sociale. “Se quelli che non hanno il pane alla fine del mese non possono neanche protestare, non ci troveremo di fronte a qualche corteo in più, ma a una situazione di lotta armata”, ha avvertito. Un messaggio chiaro e preoccupante, che riflette il timore di De Luca per le possibili conseguenze di misure troppo restrittive.

De Luca ha proseguito sottolineando che, in una democrazia, chi vede negati i propri diritti fondamentali deve avere la possibilità di difendersi e far sentire la propria voce. Ha poi evidenziato che spesso i lavoratori in difficoltà sono costretti a scendere in piazza per cercare di sensibilizzare sia le controparti sia le istituzioni, trovandosi di fronte a “un muro di gomma di insensibilità”. Secondo il governatore, se queste manifestazioni vengono soffocate con la repressione, il rischio è quello di radicalizzare la protesta, portando a situazioni estreme che potrebbero degenerare in episodi di violenza.

Il presidente campano ha poi espresso una certa comprensione per le sanzioni previste contro chi occupa abusivamente le abitazioni, ma ha criticato la mancanza di misure adeguate contro altre forme di illegalità. In particolare, ha sottolineato la necessità di introdurre punizioni severe per chi gira armato di coltelli, un fenomeno che, a suo dire, è diventato una triste abitudine tra i giovani durante le serate di movida. “La prima volta dovrebbe essere sufficiente una multa, ma alla seconda occorre dare un anno di carcere”, ha dichiarato De Luca, evidenziando l’importanza di una risposta forte e decisa da parte delle istituzioni per contrastare questi comportamenti pericolosi.

Inoltre, il governatore ha puntato il dito contro i parcheggiatori abusivi, considerati un problema particolarmente fastidioso per le donne, che spesso si sentono minacciate o molestate da questi individui. Anche in questo caso, De Luca propone una linea dura: “Prima una diffida, e poi la repressione per chi persiste in questi comportamenti”, ha suggerito, aggiungendo che si tratta di una misura di sicurezza più efficace rispetto a molte delle norme contenute nel decreto proposto dal governo.

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Concludendo il suo intervento, De Luca ha criticato in generale i decreti sicurezza che, a suo avviso, spesso hanno “di positivo solo il titolo”. Secondo il presidente, le misure contenute nel provvedimento rischiano di aggravare la situazione delle carceri, già congestionate, punendo comportamenti che potrebbero essere affrontati con soluzioni diverse e più efficaci. La preoccupazione di De Luca è che, così facendo, il governo contribuisca a peggiorare il clima sociale, alimentando la rabbia e la frustrazione tra chi si sente abbandonato dalle istituzioni.

Le parole di De Luca rappresentano un monito forte e deciso verso l’esecutivo, invitandolo a riflettere sull’impatto reale delle misure proposte e a considerare soluzioni alternative che possano garantire la sicurezza senza compromettere i diritti fondamentali dei cittadini.
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