Di Battista contro Draghi: un attacco frontale al “sistema” “è pericoloso” – IL VIDEO

Alessandro Di Battista, ex deputato del Movimento 5 Stelle, torna a far parlare di sé con un nuovo attacco diretto a Mario Draghi, delineando una critica feroce e senza filtri contro l’ex presidente del Consiglio. Già anni fa aveva prodotto un lungo sfogo, in cui Di Battista esprime un’amara riflessione sulla politica italiana, sulle dinamiche di potere che vedono Draghi al centro, e sui giornalisti e politici che lo sostengono, da lui definiti “lecchini del sistema”.

Secondo Di Battista, il “sistema Draghi” è quello che protegge chiunque si allinei al suo progetto politico e marginalizza chi osa dissentire. In particolare, l’ex deputato punta il dito contro la retorica che ha visto Mario Draghi innalzato al rango di “santo protettore” della politica italiana. A suo dire, chi si schiera con Draghi riceve un manto di protezione che lo mette al riparo da critiche e conseguenze. Un esempio su tutti, Salvini: secondo Di Battista, in qualsiasi altro paese, il leader della Lega sarebbe stato emarginato per aver difeso gli agenti colpevoli delle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, ma grazie al suo continuo appoggio a Draghi, egli continua a essere difeso e sostenuto dal sistema politico.

Di Battista si scaglia inoltre contro l’atteggiamento dei media e dell’opinione pubblica, che deridono e ridicolizzano chi osa criticare Draghi. “Eretici” è il termine che usa per descrivere coloro che non si allineano alla linea dominante, come lui stesso. Nonostante le critiche che gli vengono mosse – ad esempio di essere un “vacanziero” per il suo stile di vita più libero – Di Battista sottolinea come viva dignitosamente grazie al frutto del proprio lavoro, ricordando di aver restituito 300.000 euro di stipendio durante la sua esperienza parlamentare.

Con toni aspri, Di Battista si rammarica di non aver scelto una via più facile e strategica. Racconta di come sarebbe stato semplice riposizionarsi politicamente, lodando in maniera progressiva Draghi per poi ricevere in cambio una “proposta giusta”. Ma, come dice amaramente, ha scelto di non farlo. Al contrario, oggi si trova in Bolivia, lontano dai riflettori italiani, continuando a sostenere i propri ideali e a riflettere sulle ingiustizie del mondo, sia quelle causate dal colonialismo in America Latina, sia quelle generate da un sistema economico e politico iniquo che si perpetua in Italia e nel mondo.

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La sua critica non risparmia nemmeno l’opinione pubblica, colpevole di essere “distratta” e manipolata da polemiche sterili e quotidiane, incapace di distinguere i carnefici dai salvatori. In uno scenario sempre più confuso, secondo Di Battista, chi ha il coraggio di parlare controcorrente è destinato all’isolamento.

Nonostante il suo sarcasmo amaro, Di Battista conclude il suo sfogo con un tocco di ottimismo personale: “Non mi sento coglione”, afferma. Pur consapevole delle difficoltà e delle notti insonni che derivano dal restare fedeli ai propri ideali, si dice fiero di non aver sacrificato i propri principi per un facile tornaconto politico. Per lui, il valore di idee, relazioni umane e dignità è superiore a qualsiasi vantaggio materiale o politico.

L’attacco di Di Battista contro Mario Draghi, dunque, non è solo una critica ad una figura politica, ma una denuncia contro l’intero sistema di potere che sostiene l’ex presidente della BCE.

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