Alessandro Di Battista ha avuto un piccolo botta e risposta con Luttwak durante l'ultima puntata di DiMartedì. Ecco cosa è successo.
Uno dei momenti più interessanti della puntata di DiMartedì, andata in onda ieri su La7, è stato il confronto a distanza tra Alessandro Di Battista ed Edward Luttwak. Di Battista ha commentato con grande foga le ultime vicende del governo Meloni, puntando i suoi strali verso la premier: «Meloni per una pacca sulle spalle di Biden si è messa sull’attenti». I toni alterati del politico M5S hanno infastidito non poco Edward Luttwak che era collegato dal suo studio: «Questo signore urla, ditemi bisogna urlare per farsi sentire in questa trasmissione?»
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Il primo a parlare è stato l’ex Movimento 5 stelle che si è lanciato in commenti tutt’altro che positivi verso Giorgia Meloni. “Meloni non ha un ruolo di comando e in primis per la sua debolezza politica – esordisce Di Battista – durante la prima Repubblica con tutti i limiti della prima Repubblica vi erano politici come Moro, Andreotti, Berlinguer infinitamente più autonomi in politica estera”. “La Meloni non ha potere in politica estera. Gira il mondo, si fa vedere, chiama la Von der Leyen per risolvere un problema ma sulla questione Ucraina ha la stessa linea di Draghi”. “Una linea fallimentare – definisce così l’appoggio dell’Italia alla causa ucraina – dopo due anni possiamo dire che la linea europea in Ucraina è stato un fallimento? Abbiamo buttato armi, muoiono civili, muoiono militari, la Russia non è crollata”. “Si può affermare che è indegno da parte del presidente del Consiglio parlare più di Chiara Ferragni che di una strage di bambini palestinesi a Gaza? – chiede platealmente mentre Luttwak sorride – Si può dire che questi comportamenti sono ignobili?”. “Potrebbe oggi fare sponda con Borrell che quantomeno sulla questione palestinese dice delle cose diverse? Potrebbe fare sponda con Sanchez che sulla questione palestinese dice cose diverse? No, per poter farsi dare la pacca sulle spalle da Biden si è messa sull’attenti”.
Il commento di Luttwak
A quel punto interviene l’economista statunitense: “Beh scusami: devo urlare? – chiede a un Floris stupito – È obbligatorio urlare in questo programma? Questo signore urlava molte cose voglio dire che da qui, da Washington è una cosa strana”. “Il più grave problema dell’Italia è la non crescita – sottolinea Luttwak – che obbliga i giovani italiani a emigrare se hanno qualifiche, mentre quelli che non hanno le qualifiche restano”. Infine un attacco anche agli italiani e alle aziende partecipate dallo Stato: “Il mondo esterno che vede l’Italia, vede la non crescita – critica apertamente il politologo – ma invece gli italiani litigano di come distribuire queste cose e in più ho sentito gente difendere le parastatali che sono la macchina della corruzione in Italia”. In studio gli ospiti sono allibiti, Di Battista si lancia in smorfie a favore di telecamere ma Luttwak ormai ha perso i freni: “Tutti sanno che le parastatali sono corruzione, nessuno dice queste cose e soprattutto non parla della non crescita”.