Alessandro Di Battista, ospite della trasmissione DiMartedì il 24 settembre 2024, ha messo in discussione duramente la narrazione politica del governo guidato da Giorgia Meloni, criticando le politiche e le promesse che secondo lui non trovano riscontro nella realtà vissuta dai cittadini italiani. L’ex deputato del Movimento 5 Stelle ha esordito con una critica puntuale al tentativo del governo di costruire una “narrazione mitologica” attorno ai propri provvedimenti, che vengono presentati come grandi successi mentre, nella pratica, non migliorano concretamente la vita dei cittadini.
Di Battista ha iniziato il suo intervento ricordando il provvedimento sui rave party, una delle prime leggi promosse dal governo Meloni nel novembre 2022. Sebbene tale norma sia stata ampiamente celebrata come un simbolo di fermezza e rigore, i dati sulla criminalità raccontano una storia diversa. Nel 2023, le rapine sono aumentate del 9,5% e le percosse del 3%, segno che la sicurezza non è affatto migliorata, nonostante i proclami dell’esecutivo. L’ex parlamentare ha evidenziato come, dietro alla propaganda di un governo che si definisce “conservatore”, ci siano gravi mancanze nel fronteggiare le problematiche reali del Paese, come la sicurezza pubblica e la protezione dei cittadini.
L’analisi economica di Di Battista si è concentrata poi sul potere d’acquisto delle famiglie italiane, che secondo lui resta il vero nodo da affrontare. Pur riconoscendo che alcune misure fiscali hanno portato a un abbassamento delle tasse, ha sottolineato che ciò non ha avuto un impatto positivo sul benessere della classe media. “Non basta guardare all’occupazione per valutare lo stato di salute di un Paese. Oggi ci sono sempre più persone che, pur avendo un lavoro, restano povere,” ha affermato. Questa situazione, aggravata da un’inflazione che sembra non scendere, crea nuove sacche di povertà anche tra chi ha due lavori, facendo emergere una realtà preoccupante: il lavoro, da solo, non basta più a garantire una vita dignitosa.
Di Battista ha puntato il dito anche contro l’inefficacia di alcuni provvedimenti del governo Meloni che, secondo lui, vengono adottati più per finalità propagandistiche che per risolvere problemi reali. Emblematico, in questo senso, è il decreto del 7 giugno 2024, approvato dal Consiglio dei Ministri poco prima delle elezioni europee, che avrebbe dovuto ridurre le liste d’attesa nel sistema sanitario. Tuttavia, a distanza di quattro mesi, non sono stati ancora emanati i decreti attuativi necessari per dare effettiva applicazione a quanto promesso. Questo, ha osservato Di Battista, dimostra come spesso il governo sia più interessato a ottenere consenso elettorale piuttosto che a migliorare concretamente i servizi pubblici.
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L’intervento di Di Battista ha messo in luce, quindi, una disconnessione tra la narrazione pubblica promossa dal governo Meloni e la realtà vissuta dagli italiani. A suo avviso, la destra al potere cerca di spostare l’attenzione su temi identitari e di sicurezza, ma non è in grado di affrontare in modo efficace le vere emergenze del Paese, come l’aumento del costo della vita e la precarietà economica di molte famiglie.
In conclusione, l’ex deputato ha invitato a guardare oltre la propaganda e a valutare il governo sui risultati concreti. “È ora di parlare del potere d’acquisto, del costo della vita e del benessere della classe media,” ha dichiarato, sottolineando la necessità di politiche che affrontino realmente questi temi, anziché limitarsi a narrazioni che mascherano la complessità dei problemi italiani.
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