Dimissioni Anastasio, Rampelli shock da Floris parla di episodio goliardico

Il manager Claudio Anastasio, scelto da Giorgia Meloni, si è dimesso dopo le polemiche nate dall’invio di una mail contenente un discorso del duce.
A commentare l’accaduto a ‘DiMartedì’ il deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli. Nel corso della puntata viene mostrato lo spezzone di un importante film dove viene mostrato il discorso originale di Benito Mussolini: “si dice il fascismo è un’orda di barbari accampati nella nazione è un movimento di banditi di predoni si insegna la questione morale e noi conosciamo la triste storia delle questioni morali in Italia ma poi o signori quali farfalle andiamo a cercare sotto l’Arco di Tito va bene dichiaro qui al cospetto di questa assemblea e di tutto il popolo Italiano mi assumo la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto”.
Stefano Bonaccini commenta: “Questo è gravissimo perché per chi conosce la storia del paese è uno degli eventi più drammatici avvenuti il secolo scorso. Era la premessa di un regime barbaro, assassino che ha ucciso e ha messo in galera tantissima gente, solo per il fatto che aveva un’idea diversa da quella che il regime voleva dominante. Succede alla seconda guerra mondiale, all’alleanza col nazismo”.
Prosegue: “vede Io ho sempre detto e lo riconfermo Giorgia Meloni non è fascista, ma purtroppo un po’ di contorno che ha lo è. E credo che sia compito di Giorgia Meloni risolvere tutto questo perché questo davvero ci fa vergognare”.

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Fabio Rampelli replica: “intanto avevo già ascoltato questa dichiarazione di Bonaccini e mi fa piacere che la confermi. Penso che questo episodio sia un episodio diciamo così di una sorta di principio goliardico pessimamente espresso. Giustamente l’artefice di questa vergogna si è subito dopo dimesso come era giusto che fosse e diciamo che se ci sono personaggi nell’area della destra italiana che diciamo così hanno delle nostalgie rispetto al ventennio, noi abbiamo sempre tirate fuori da Fratelli d’Italia”:
Bonaccini mettendosi le mani in testa risponde: “allora spieghi al presidente del Senato, seconda carica dello Stato, che non c’è di andare orgogliosi di fare collezioni di ‘cimeli fascisti’ visto che quel regime andrebbe condannato per il solo fatto che ha mandato a morire migliaia di ragazzi e ragazze, uomini e donne. Ci ha tolto la dignità come Paese, ci ha fatto alleare col regime nazista, con Hitler, ci ha portato alla distruzione della Seconda Guerra Mondiale.
Prosegue: “Oppure lo spiega a quei ragazzi che uscivano da una sede di Fratelli d’Italia e sono andati a menare quei studenti a Firenze per i quali non ho sentito da parte vostra una sola parola di condanna, mentre io quando gli studenti universitari a Bologna di sinistra Radicale hanno messo un manichino a testa in giù di Giorgia Meloni, un minuto dopo ho espresso solidarietà e condanna dura perché è un ulteriore, come dire incitamento alla violenza. Rampelli se non avete nulla da dire su quegli studenti che uscivano da una sede di Fratelli d’Italia” conclude.
Rampelli chiarisce: “guardi io ho detto molte cose al riguardo intanto la prima cosa che mi corre l’obbligo di sottolineare è che c’è una condanna assoluta e bipartisan anzi In questo caso bilaterale della violenza come metodo di azione politica questo vale per chiunque l’esercito per quello che riguarda Fratelli d’Italia noi non abbiamo mai avallato atteggiamenti di questo tipo e quando si sono verificati li abbiamo sempre condannati direi forse a eccezione del caso che lei ha citato e che riguarda se stesso se andiamo a guardare invece la dirigenza del Partito Democratico non c’è molta gente che abbia preso le degli studenti che a Bologna l’università sono stati aggrediti qualche giorno dopo gli episodi di Firenze che lei è denunciava. E comunque le faccio presente che su quegli episodi c’è un’inchiesta della magistratura che deve accertare se c’è stata una aggressione”.
Parla anche il Movimento 5 Stelle
Siamo davvero oltre ogni immaginazione. Oggi Claudio Anastasio, un manager nominato dal Governo Meloni a capo di una società pubblica balza agli onori della cronaca per aver inviato una mail ai componenti del cda con esplicite citazioni del celebre discorso di Mussolini sul delitto Matteotti. Al netto delle sopraggiunte dimissioni di Anastasio che considero un atto dovuto, qui il tema è un altro. Stiamo parlando del Presidente di una società pubblica con il compito di gestire servizi informatici a favore di Inps, Istat e Inail e prevista nel Pnrr, stiamo parlando di una società che dovrebbe accompagnare le principali aziende pubbliche verso la transizione digitale che impegna oltre 50 miliardi del Pnrr. In che mani sono queste risorse? Le dimissioni di Anastasio non assolvono il governo Meloni dalle proprie responsabilità per le decisioni scellerate che continua a prendere ormai dal proprio insediamento”. Così Vittoria Baldino Vicecapogruppo M5S a Montecitorio.

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