Durante la quinta giornata di Trame, Il Festival dei libri sulle mafie, don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, ha espresso forti critiche contro l’autonomia differenziata come soluzione alle disuguaglianze e alla povertà. “Non si può affrontare lo scandalo delle disuguaglianze e della povertà del nostro Paese con un milione di persone in povertà assoluta e dieci milioni in povertà relativa, promuovendo strategie differenziate. L’autonomia non può essere differenziata perché la libertà è un bene comune,” ha dichiarato.
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Don Ciotti ha sottolineato che la Costituzione italiana è nata per unire il Paese, non per creare divisioni. Ha inoltre avvertito del pericolo di sogni secessionisti che potrebbero ancora esistere nella mente di alcuni. “La verità è che nella testa di qualcuno c’è forse ancora il sogno della secessione, un qualcosa che noi non possiamo permettere,” ha affermato.
Riferendosi alla ‘ndrangheta, don Ciotti ha evidenziato la sua presenza in cinque continenti e quarantadue nazioni, ribadendo la necessità di un impegno culturale e politiche sociali che possano garantire diritti fondamentali come la casa e la salute, oltre a offrire un futuro ai giovani. Ha esortato a non cedere al paradigma tecnocratico dove l’unico obiettivo è il profitto, citando Papa Francesco.
Don Ciotti ha concluso con un potente appello alla responsabilità civile: “Ci sono momenti in cui tacere diventa una colpa e parlare, invece, un obbligo sociale e una responsabilità civile. La peste mafiosa, quella corruttiva e dell’omertà si possono sconfiggere. Evitiamo di diventare professionisti della lamentela e di perderci nella cappa dell’indifferenza.”
Ecco lo spezzone tutto da vedere: