Matteo Salvini ne ha sparata un’altra delle sue. Dopo aver detto che farà il Ponte sullo Stretto, ha esposto il suo sogno di vedere la prima centrale nucleare in Italia entro il 2032, situata a Milano. Sì, avete proprio capito bene. Questa prospettiva ha sollevato subito una grossa polemica, poiché il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha dichiarato di non essere favorevole a ospitare una centrale nucleare nella città. Le parole di Salvini hanno suscitato una serie di critiche, ma non è l’unico sostenitore dell’energia nucleare in Italia, sia all’interno che all’esterno del governo guidato da Giorgia Meloni. Alcune recenti dichiarazioni del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, hanno evidenziato l’impegno verso un “nucleare sostenibile”. Anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, è favorevole all’idea.
Salvini ha proposto non solo Milano come sede della centrale nucleare, ma anche il quartiere Baggio, nelle vicinanze della zona in cui lui stesso risiede. Questa proposta ha scatenato ulteriori polemiche, con alcune critiche riguardo all’opportunità della scelta. Tuttavia, è importante notare che il ministro delle Infrastrutture, nonostante non abbia competenze specifiche in materia energetica, sembra essere determinato a spingere per questa iniziativa.
Il dibattito rimane aperto, e il referendum del 1987, in cui i cittadini italiani hanno votato su tre quesiti relativi al nucleare, continua a influenzare la discussione. Molti dubbi rimangono irrisolti, inclusi quelli legati ai tempi e ai costi dell’energia nucleare, nonché alle questioni di sicurezza e sostenibilità. Inoltre, la questione del deposito nazionale delle scorie è un punto critico da affrontare, poiché i territori potenzialmente idonei sembrano riluttanti ad accogliere tali rifiuti. Infine, la prospettiva di realizzare una centrale nucleare entro il 2032 è sostenuta da alcune figure esperte, ma esistono ancora ostacoli significativi legati alla tecnologia e alla gestione delle scorie che richiedono attenzione.
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L'attacco di Salvini agli ambientalisti
“Chi dice ‘solo elettrico, ‘tutto elettrico’, ‘auto elettriche’, ‘tir elettrici’, ‘trattori elettrici’, non capisce una beneamata fava. Chi dice ‘solo elettrico’ non sa quello che dice, e fa solo un vantaggio alla Cina”. È il nuovo attacco lanciato dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, contro gli ambientalisti. Dal palco del Villaggio Coldiretti al Circo Massimo di Roma, il leader della Lega non ha mancato di ribadire la sua avversione per gli ambientalisti: “Vuoi la Tesla? Comprala. Ma non puoi mettermi fuori norma l’euro 6 diesel, che emette molto di meno rispetto all’intera catena produttiva della batteria elettrica”, ha spiegato, sottolineando che “il green è bello se accompagnato dal buon senso”.
Salvini ha quindi parlato delle Europee: “Potrebbe nascere una maggioranza non più a guida verde e pseudoambientalista”. E ha definito “cretini” gli ambientalisti che “bloccano il Gra creando chilometri di coda” che, ha insistito “sono i primi nemici dell’ambiente”.