Dopo le elezioni europee e l’incontro con Grillo, Conte conferma la vitalità e le prospettive del Movimento 5 Stelle in un’intervista al Fatto Quotidiano
A una settimana dalla sconfitta elettorale, il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha rilasciato un’intervista al Fatto Quotidiano, subito dopo un incontro cruciale con Beppe Grillo a Roma. Durante l’intervista, Conte ha sottolineato l’importanza di mantenere l’identità e la missione innovatrice del movimento, ribadendo che il M5S non diventerà mai un partito tradizionale volto alla mera gestione del potere. “Se perdessimo la nostra forza innovatrice, sarebbe meglio estinguerci,” ha dichiarato Conte.
Un’azione di responsabilità per il futuro del M5S
Conte ha spiegato che, subito dopo le elezioni europee, ha ventilato l’idea di “farsi da parte” come atto di responsabilità per stimolare una riflessione interna seria e costruttiva. Questo gesto ha aperto una discussione schietta sia in assemblea con gli eletti che nel Consiglio nazionale, confermando la vitalità e la forza propulsiva del movimento. “La mia guida è funzionale a un progetto, e torneremo a discuterne nella Costituente,” ha detto Conte, sottolineando che resterà al timone finché sarà utile al progetto del M5S.
Assunzione di responsabilità e autocritica
Conte ha assunto la responsabilità per il risultato elettorale, riconoscendo di non aver mobilitato abbastanza i cittadini. Ha difeso i temi della campagna elettorale, radicati nei valori fondamentali del movimento, ma ha ammesso errori nella loro declinazione e comunicazione. Ha attribuito parte della sconfitta alla polarizzazione voluta da Giorgia Meloni, che ha beneficiato della complicità dei media.
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La regola dei due mandati: un principio fondativo
Un altro punto centrale dell’intervista è stata la discussione sulla regola dei due mandati, un principio su cui si è fondato il M5S. Conte ha annunciato che questa questione sarà affrontata nell’assemblea costituente sulle regole. Nonostante le pressioni per modificarla, soprattutto a seguito della sconfitta elettorale, Conte ha ribadito che non dovrebbe essere vista come un capro espiatorio. Anche Beppe Grillo, incontrato recentemente, resta fermo nella sua opposizione a toccare questa regola.
Rapporto con il Partito Democratico e il futuro del M5S
Conte ha affrontato il tema del rapporto con il Partito Democratico, sostenendo che deve restare un confronto tra pari, rispettando i valori e le peculiarità del M5S. Ha criticato la polarizzazione voluta da Meloni e ha respinto l’idea di una subordinazione al PD, ribadendo che il percorso per costruire un’alternativa al governo Meloni è ancora lungo.
Riflessioni sul passato e sul sostegno al governo Draghi
Riguardo al passato, Conte ha riconosciuto che il sostegno del M5S al governo Draghi potrebbe aver deluso alcuni elettori. Si è scusato per questo, spiegando che la decisione era motivata dalla necessità di difendere le riforme del movimento in un momento critico. Tuttavia, ha criticato l’entusiasmo di alcuni ex ministri del M5S per l’agenda Draghi, che ha avuto conseguenze negative per il movimento.
Innovazione e nuove proposte
Guardando al futuro, Conte ha sottolineato l’importanza di continuare a innovare, anticipando temi come la riduzione dell’orario di lavoro e l’intelligenza artificiale. Ha invitato i cittadini a unirsi al movimento nella battaglia per la legalità e la giustizia, ribadendo che il M5S deve mantenere la sua capacità di anticipare i temi cruciali del dibattito politico.
Critiche al governo Meloni e alla gestione delle autonomie regionali
Infine, Conte ha criticato duramente il governo Meloni, accusandolo di giustificare le aggressioni in Parlamento e di sostenere un progetto di autonomia differenziata che tradisce il Sud e spacca il paese. Ha invitato tutti a unirsi al M5S in piazza per protestare contro questo progetto, definendolo un attacco all’unità nazionale.