Non si placano le polemiche intorno alla manovra economica approvata dal governo guidato da Giorgia Meloni. Tra le critiche più dure, quelle di Chiara Appendino, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, che ha attaccato l’esecutivo definendolo “lo scudo dei privilegiati”. In un lungo post sui social, Appendino ha elencato punto per punto ciò che, a suo avviso, rappresenta un tradimento delle promesse fatte agli italiani.
I “no” della manovra: una bocciatura sociale
Secondo Appendino, la manovra si contraddistingue per una serie di rifiuti che colpiscono direttamente le fasce più fragili della popolazione. Tra questi, spiccano:
Il no al salario minimo, una misura che avrebbe potuto migliorare la vita di milioni di lavoratori sottopagati.
Il no agli aiuti ai lavoratori in cassa integrazione, lasciando famiglie intere senza un adeguato sostegno in un momento di difficoltà.
Il no all’aumento di 100 euro per le pensioni, che avrebbe rappresentato un sollievo minimo ma significativo per molti anziani.
Il no alla proroga del mercato tutelato per le bollette, una decisione che porterà a un aumento del 18% per milioni di cittadini già colpiti dalla crisi energetica.
Appendino ha definito questi rifiuti “una scelta precisa che sacrifica le necessità dei cittadini in difficoltà, tradendo la fiducia riposta nel governo”.
I “sì” della manovra: scelte che dividono
Ancora più contestate sono le misure a cui il governo ha deciso di dire “sì”. La vicepresidente del M5S ha sottolineato come queste scelte siano percepite come un attacco al tessuto sociale:
7,5 miliardi destinati alle spese militari, giudicate sproporzionate rispetto alle necessità interne del Paese.
Incrementi salariali definiti “ridicoli”, come i 7 euro per gli infermieri, i 17 euro per i medici e gli 1,8 euro per i pensionati minimi.
L’aumento di migliaia di euro agli stipendi dei ministri, che ha suscitato indignazione tra i cittadini.
“La scelta di questo governo – ha dichiarato Appendino – è chiara: si tagliano gli aiuti per i più deboli e si aumentano i privilegi di chi è già in una posizione di forza. Questo non è il governo del popolo, è il governo dei privilegiati”.
“Meloni tradisce il popolo italiano”
Per Appendino, l’evoluzione politica di Giorgia Meloni è il punto centrale della questione. “Giorgia Meloni è ufficialmente passata da voce del popolo a scudo dei privilegiati”, ha affermato, evidenziando il contrasto tra le promesse elettorali del premier e le azioni concrete del governo. Una critica che punta a mettere in discussione la coerenza e la credibilità del presidente del Consiglio.
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Un appello al cambiamento
Nel suo intervento, Appendino ha invitato gli italiani a riflettere su queste scelte e a mobilitarsi per chiedere un cambiamento: “Il Movimento 5 Stelle continuerà a lottare affinché le priorità di questo Paese tornino a essere i lavoratori, i pensionati e le famiglie. Questa manovra è un punto di non ritorno: il popolo italiano merita di più”.
Il silenzio del governo
Al momento, non è arrivata una risposta ufficiale dal governo Meloni alle accuse mosse da Appendino. Tuttavia, fonti vicine all’esecutivo difendono la manovra come necessaria per garantire stabilità economica in un contesto internazionale complesso. Questo, però, non basta a placare l’indignazione di chi vede nelle scelte del governo una chiara mancanza di attenzione verso le fasce più deboli della popolazione.
Con il nuovo anno alle porte, il dibattito sulla manovra e sulle sue conseguenze sociali è destinato a intensificarsi, con il Movimento 5 Stelle pronto a continuare la sua battaglia dentro e fuori dal Parlamento.
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