Un duro attacco arriva dai parlamentari del Movimento 5 Stelle (M5S) contro il governo Meloni, accusato di essere complice del conflitto in Libano e di aver aumentato le spese militari mentre l’Italia affronta difficoltà economiche.
“I criminali bombardamenti di Netanyahu stanno distruggendo il Libano come è avvenuto a Gaza. La comunità internazionale, l’Unione Europea e il governo italiano restano in silenzio, mostrando una complicità preoccupante con queste azioni criminali”, denunciano i parlamentari delle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato del M5S.
La denuncia prosegue evidenziando che la passività del governo italiano rischia di far esplodere una crisi in tutto il Medio Oriente, coinvolgendo anche i militari italiani presenti in Libano. “È intollerabile il silenzio della Meloni. Chiediamo che intervenga subito, richiamando l’ambasciatore, imponendo un embargo sulle armi e sospendendo le relazioni commerciali con Israele. La premier deve venire in aula a spiegare quali azioni concrete intende intraprendere”, aggiungono i parlamentari pentastellati.
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A queste parole si aggiunge il senatore del M5S, Ettore Licheri, che durante un’intervista a L’Aria che Tira su La7 di poco più di un mese fa ha criticato duramente il governo Meloni per l’aumento delle spese militari. “Mentre i cittadini si impoveriscono ogni giorno di più, il governo Meloni sceglie di investire ulteriormente in armi, tagliando la spesa sociale e dicendo ‘signorsì’ a Washington e alla NATO. Le spese militari italiane aumentano di 800 milioni, e quelle per l’Ucraina di 1 miliardo e 700 milioni.”
Licheri ha ricordato come solo un anno fa Meloni avesse promesso in Senato che non sarebbe stato speso un euro in più per sostenere il conflitto russo-ucraino. “La politica è chiara: raccogli quello che semini. Dire bugie ha conseguenze e Meloni sta pagando con la sua totale irrilevanza politica nei tavoli internazionali”, ha concluso il senatore pentastellato.
La situazione resta critica e il M5S promette di continuare a chiedere risposte concrete su un tema che, secondo loro, rischia di trascinare l’Italia in un conflitto internazionale senza una strategia chiara e condivisa.
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