Ecco l'affluenza definitiva per le elezioni regionali in Basilicata e gli ultimissimi dati sul vincitore.
Domenica e lunedì si è votato per le elezioni regionali in Basilicata. Con il 56,63% dei voti Vito Bardi, a capo della coalizione di centrodestra, resterà alla guida della Regione per altri 5 anni. È il risultato definitivo, pubblicato nella notte sul sito ministeriale Eligendo, ma che era già nell’aria con gli Instant Poll diffusi nel primo pomeriggio di lunedì 22 aprile, subito dopo la chiusura dei seggi delle 15. Piero Marrese, sostenuto dalla colazione di centrosinistra, ha ottenuto il 42,16% dei voti. In coda Eustachio Follia, candidato di Volt, con l’1,21% dei consensi. Più che dimezzati i consensi per M5s, che perde la corona di partito più votato nella Regione. FdI primeggia, mentre FI supera la Lega. Si chiude così, in attesa di conoscere come sarà composto il consiglio regionale, la prima fase di un’elezione caratterizzata soprattutto da un calo dell’affluenza alle urne: ha votato poco meno della metà degli aventi diritto.
Centrodestra verso la vittoria
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Nella serata di questa sera, durante la trasmissione Dritto e Rovescio condotta da Paolo Del Debbio su Rete 4, si
Ha partecipato alle elezioni regionali 2024 della Basilicata quasi la metà esatta degli aventi diritto al voto: il 49,8% del totale. Dato in netto calo rispetto al già basso 53,52% che si era registrato nel 2019. Ma, nonostante sia bassa e sotto il 50%, la percentuale di quest’anno non è un record negativo. Nelle elezioni del 2013, l’affluenza fu ancora più bassa, attestandosi 47,6%. Tre erano i candidati alla carica di presidente della Giunta regionale della Basilicata. Oltre a Vito Bardi, governatore uscente con il sostegno di sette liste, c’erano anche Piero Marrese, con ben cinque simboli a sostegno (Partito democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, Psi – La Basilicata Possibile, Basilicata casa comune e Basilicata unita) e Eustachio Follia, in corsa in solitaria per Volt.
A 72 anni e 7 mesi di età, Bardi è il più anziano presidente di Regione mai eletto in Italia. Supera Renato Schifani, eletto presidente della Sicilia a 72 anni e 4 mesi, nel 2022. Segue Attilio Fontana, che l’anno scorso ha vinto in Lombardia a 70 anni e 10 mesi. Come verranno assegnati i seggi? Al candidato arrivato secondo, Piero Marrese, sarà garantito un seggio di consigliere. Gli altri seggi saranno ripartiti proporzionalmente tra le liste (la soglia di sbarramento è al 3%) ed è previsto un premio di maggioranza, per dare stabilità al governo regionale: 12 seggi con almeno il 40% dei voti.
Ciò che si evince da queste regionali è il danno elettorale che i 5 stelle subiscono ogni volta che corrono insieme al Partito democratico. Prendiamo a esame le ultime cinque elezioni regionali dove i due partiti si sono alleati. La dimensione della debacle, tuttavia, è maggiore in Basilicata se accostata ai risultati delle altre liste del centrosinistra. Non tanto per il Pd che, attestandosi oltre il 14%, raddoppia quel 7 virgola qualcosa del Movimento. Più che altro è bruciante il sorpasso subito dalla lista civica Basilicata casa comune, che fa riferimento ad Angelo Chiorazzo. Per qualche giorno, l’imprenditore – descritto dalla Stampa come «il re delle coop bianche con solidi agganci in Vaticano» – è stato il possibile candidato del centrosinistra. Il Pd lo ha sostenuto, il M5s ha posto il veto. Ed ecco che, nelle urne odierne, Chiorazzo si è preso una quota di preferenze che oscilla tra il 10% e l’11%. Guardando alle altre quattro tornate regionali più recenti, quando il M5s si è alleato con il Pd, il suo bacino di elettori si è sempre sfarinato.