Sarebbe dovuto partire a fine settembre, ma il nuovo progetto editoriale di Italia Viva – annunciato con entusiasmo da Matteo Renzi – è stato posticipato senza una data certa. L’ex premier aveva dichiarato lo scorso luglio che il giornale sarebbe stato “un’occasione per divertirsi”, facendo intendere che il lancio fosse imminente. Tuttavia, le aspettative sono state deluse.
Il giornale, inizialmente previsto per il 21 settembre e poi slittato al 28, è ora sospeso sine die. Nonostante l’euforia con cui Renzi aveva annunciato il progetto, le ragioni del rinvio non sono state ufficialmente comunicate. Alcune fonti interne al partito suggeriscono che ci siano stati problemi organizzativi e logistici che hanno impedito il rispetto dei tempi, ma resta il fatto che il progetto editoriale si è arenato proprio in un momento delicato per Italia Viva.
Il rinvio del giornale arriva infatti a pochi mesi dal flop elettorale alle europee, dove la lista Stati Uniti d’Europa, frutto dell’alleanza tra Italia Viva e +Europa di Emma Bonino, non è riuscita a superare la soglia di sbarramento del 4%, rimanendo fuori dal Parlamento europeo. Un risultato che ha segnato un duro colpo per l’ex premier, che sperava di rilanciare il suo progetto politico attraverso questa nuova alleanza europeista.
“È andata male, molto male”, ha ammesso Renzi dopo la sconfitta, non nascondendo la delusione per un esito che ha messo in discussione la tenuta del progetto politico e la sua stessa leadership. Anche Emma Bonino ha espresso amarezza per un risultato ben al di sotto delle aspettative, che ha costretto entrambi i leader a riflettere su una strategia politica che non ha saputo intercettare il consenso degli elettori.
In parallelo, Carlo Calenda con la sua lista Azione si è presentato separatamente, accentuando una divisione all’interno del fronte liberale e riformista che, invece di unire le forze, si è presentato in ordine sparso, con risultati disastrosi per tutti. La spaccatura con Renzi, nata già in occasione delle elezioni politiche del 2022, si è ulteriormente allargata, con ciascuno dei leader che ha preferito percorrere la propria strada, con esiti poco soddisfacenti.
Il giornale di Renzi avrebbe dovuto rappresentare un rilancio mediatico e politico, un modo per raccontare la visione e le battaglie di Italia Viva in modo diretto, bypassando i tradizionali canali di informazione e proponendosi come una voce nuova nel panorama giornalistico italiano. “Tenetevi pronti, ci sarà da divertirsi”, aveva dichiarato con tono spavaldo lo scorso luglio, lasciando intendere che il progetto fosse già in fase avanzata. Ma alla prova dei fatti, l’entusiasmo ha dovuto cedere il passo a difficoltà concrete che hanno reso impossibile rispettare le scadenze previste.
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Il fallimento alle europee e il rinvio del giornale rischiano di minare ulteriormente il morale del partito, che già deve fare i conti con un calo di consensi e un’incertezza crescente sul futuro. La sconfitta elettorale, infatti, ha messo in discussione la stessa esistenza di un polo centrista autonomo, lasciando spazio ai dubbi su quale possa essere il prossimo passo per Renzi e i suoi. Non avere rappresentanti nel Parlamento europeo significa essere esclusi dalle dinamiche politiche internazionali e ridotti a una presenza marginale sullo scenario politico italiano.
Intanto, i sostenitori di Italia Viva rimangono in attesa, sperando che il progetto editoriale non venga definitivamente accantonato e che possa rappresentare, quando finalmente vedrà la luce, un’occasione di rilancio. Al momento, però, il silenzio di Renzi sull’argomento lascia molti interrogativi aperti. Non resta che aspettare e vedere se e quando l’ex premier riuscirà a rimettere in carreggiata il suo progetto, sia sul fronte politico che su quello mediatico.