Oggi sono 5 anni da quel drammatico 14 agosto 2018 in cui si verificò il crollo del Ponte Morandi. L’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha voluto ricordare così quella tragedia: “Nell’agosto 2018, in tarda mattinata, crollò il Ponte Morandi e il mio pensiero va a quelle persone innocenti che sono morte e ai loro familiari della città di Genova. Dobbiamo ricordarlo anche a certi politici che oggi fanno dichiarazioni di vicinanza ai familiari, ma che fanno letteralmente schifo perché sono stati zitti e non hanno voluto revocare le concessioni perché avrebbero dato fastidio ai veri poteri che ci sono in questo Paese. Andate sulle loro pagine a scrivere un piccolo commento” invita Toninelli nel suo ultimo video.
Toninelli si riferisce anche alle parole usate stamattina dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni. Le 43 vittime del crollo del Ponte Morandi «rimarranno per sempre impresse nella nostra memoria» ha detto la premier nel quinto anniversario della tragedia che «ha colpito al cuore Genova, la Liguria e l’Italia intera». Meloni aggiunge che «non dimenticheremo mai l’eroismo dei soccorritori e l’impegno senza sosta dei tantissimi che, in quelle ore e in quei giorni drammatici, diedero testimonianza di quanto gli italiani sappiano donarsi al prossimo.
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L’incontro tra la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, e l’ex Presidente del Consiglio, Mario Draghi, rappresenta una mossa che
L’orgogliosa reazione dei genovesi, vettore decisivo della ricostruzione e della rinascita della città, è un esempio altrettanto potente della capacità del nostro popolo di non lasciarsi mai abbattere dalle difficoltà, anche le più estreme, e di sapersi rialzare. Da questa forza, dalla collaborazione tra le Istituzioni e dalle migliori energie del sistema imprenditoriale italiano è nato quel ‘modello Genova’ che ha permesso, in tempi record, di ricucire lo strappo inferto dal crollo del Morandi con la costruzione del nuovo Ponte Genova San Giorgio», aggiunge.
Ma la premier dice anche che «sono tante le domande poste da quella tragedia che sono ancora rimaste senza risposta. La rabbia, il dolore, la sete di giustizia dei familiari delle vittime sono sentimenti sacrosanti e che meritano tutto il nostro rispetto. A chi il 14 agosto 2018 ha perso un figlio, un genitore, un caro – tutto -, rinnoviamo oggi le doverose scuse dello Stato per ciò che è successo, pur consapevoli che nessuna parola sarà mai sufficiente a lenire la sofferenza e placare il desiderio di giustizia».
Infine: «Il processo sul crollo del Morandi è ancora in corso. La giustizia sta lavorando e noi, come tutti gli italiani, confidiamo nel lavoro dei magistrati. Il nostro augurio è che la verità possa emergere con tutta la sua chiarezza e che i responsabili di quel disastro siano acclarati e accertati. Perché sarebbe davvero imperdonabile che questa tragedia nazionale possa rimanere impunita».
La reazione di Mattarella al crollo del Ponte Morandi
Mattarella ha invece detto che “Il crollo del Ponte Morandi a Genova ha rappresentato un drammatico appello alle responsabilità di quanti sono incaricati di attendere ad un pubblico servizio, sia di coloro che provvedono, sul terreno, alla erogazione agli utenti, sia di chi deve provvedere alla verifica delle indispensabili condizioni di sicurezza”. “Nel quinto anniversario del crollo, con il suo tragico bilancio di vite umane annientate, con la profonda ferita inferta alla Città di Genova e alle coscienze di tutti gli italiani, la Repubblica rinnova e rafforza i sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti hanno visto sconvolgere la propria esistenza da una catastrofe tanto grave quanto inaccettabile. Una vicenda che interpella la coscienza di tutto il Paese, nel rapporto con l’imponente patrimonio di infrastrutture realizzato nel dopoguerra e che ha accompagnato la modernizzazione dell’Italia. Un patrimonio la cui manutenzione e miglioramento sono responsabilità indeclinabili. La garanzia di mobilità in sicurezza è un ineludibile diritto dei cittadini”.
“Il trascorrere del tempo non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto. Ed è responsabilità fare giustizia, completando l’iter processuale, con l’accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni”, sottolinea Mattarella. “Con il sostegno del Paese intero, Genova ha saputo mettere in campo una grande reazione civile, che è divenuta forza ricostruttiva. Il nuovo Ponte San Giorgio ha saputo essere un simbolo di ripartenza e di efficace collaborazione tra istituzioni ed espressioni della società. Un risultato importante che dimostra ancora una volta come l’Italia sappia affrontare le sfide più difficili dando il meglio di sé nell’unità”, ha concluso il Presidente della Repubblica.