Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, Marta Fascina avrebbe chiesto aiuto a Dell'Utri per avere il vice di Antonio Tajani.
In un momento di difficoltà, Marta Fascina si è ricordata di uno degli amici più stretti del suo (quasi) marito. Nei giorni scorsi, la vedova di Silvio Berlusconi ha alzato il telefono e composto il numero di Marcello Dell’Utri, storico uomo di Publitalia oggi in pensione dopo la condanna passata in giudicato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il motivo? Vorrebbe il deputato Benigni (vice di Tajani) contro Occhiuto, che ha annunciato di volersi candidare a vicesegretario del partito di Forza Italia.
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Se Marta Fascina, la compagna “vedova” del fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi, si era fatta vedere alla Camera nei giorni scorsi un motivo c’era. E lo si è capito quando ieri il governatore siciliano Renato Schifani aveva criticato il segretario del partito Antonio Tajani per la mancanza di siciliani tra i vicesegretari del partito.
Invece Tajani ha scelto Stefano Benigni, già responsabile giovani e fedelissimo di Fascina, che ha appunto sollecitato la nomina tornando alla Camera (lei che ha quasi il record di assenze a Montecitorio): “Occorre dare un segnale anche alla Lombardia dopo l’ottimo risultato dei congressi provinciali dove l’area Benigni-Alessandro Sorte è andata molto bene”, è stato il ragionamento fatto da questa corrente a Tajani.
D’altronde ultime scelte di Tajani hanno avvantaggiato molto alcuni fedelissimi: il deputato Francesco Battistoni nominato segretario d’aula, la promozione di Maurizio Gasparri a capogruppo al Senato, e anche quello di Paolo Barelli alla Camera. Le nomine di sottogoverno sono andate nella stessa direzione. E Schifani è diventato una sponda per l’ala degli ex ribelli messi da canto nei ruoli di partito dal nuovo corso di Tajani: dal vicepresidente della Camera Giorgio Mulè all’ex capogruppo al Senato adesso vicepresidente del Senato Licia Ronzulli all’ex capogruppo alla Camera Alessandro Cattaneo.