Fassino, Di Battista fa i conti reali: “Ecco tutti i soldi che gli entrano in tasca…” – VIDEO

Alessandro Di Battista non è uno che le manda di certo a dire. L’ex deputato del M5S ha voluto commentare la polemica intorno alle frasi di Piero Fassino, che nei giorni scorsi aveva sventolato alla Camera lo stipendio di luglio, sostenendo che uno stipendio di 4.718 euro netti non sono uno stipendio d’oro. Di Battista allora ha voluto fare un video in cui elenca tutti i soldi che entrano in tasca ai politici, sentite un po’:

“Fassino a questi 4.718 euro ha dimenticato di aggiungere la diaria, che per un parlamentare della repubblica ammonta a 3.737 euro. Quindi 5.000 euro netti di indennità più questi 3.737 euro di diaria per vivere a Roma. Poi tenete presente che in Parlamento si vota dal martedì dopo pranzo, generalmente, al giovedì sera. Considerate che ci sono politici che arrivano il martedì e ripartono il mercoledì sera o il giovedì con treni e aerei per tornare a casa. Quindi molti parlamentari restano a Roma con questi 3.737 euro per rimanere solo due notti nella Capitale. Oltre a questo ci sono le spese per l’esercizio del mandato: collaboratori, organizzazione degli eventi. Parliamo di 3.690 euro al mese. Di questi il parlamentare è obbligato a rendicontarne la metà, quindi il resto se lo intascano. Esiste poi un rimborso forfettario per le spese accessorie di viaggio: 3.323 euro ogni tre mesi a tutti quei deputati che vivono a una distanza di 100 km inferiore ad un aeroporto” spiega Di Battista nel suo ultimo video.

Tra l’altro nelle scorse ore era arrivata anche la replica a Montecitorio di Marianna Ricciardi, deputata del Movimento 5 Stelle, che a sua volta aveva mostrato il cedolino di un medico specializzando: circa 1.650 euro al mese. Il video del suo intervento è diventato ben presto virale sui social: “In occasione della discussione sul bilancio alla Camera dei deputati – ha affermato l’onorevole Ricciardi – ho presentato un ordine del giorno che mirava alla sostenibilità ambientale di questa istituzione, e come il mio ce n’erano altri cinque sulla stessa linea. Sono stati tutti accolti, senza però che la discussione li riguardasse, perché il dibattito si è occupato di altro: dal decoro dei parlamentari ai loro stipendi. Ma di fronte al cedolino di un deputato mostrato in Aula ho compreso come ci stessimo occupando di cose fuori dalla realtà”.

Sempre Ricciardi: “Ve lo mostro io, un cedolino. È quello di un medico specializzando in medicina di emergenza e urgenza. Parliamo di circa 1.650 euro al mese, a fronte di notti e festivi lavorati, di straordinari non pagati. Il medico specializzando non riceve tredicesima né Tfr. E con lo stipendio che guadagna deve anche pagarsi le tasse universitarie. E non parliamo delle responsabilità di un medico, che ha nelle mani la vita delle persone. Credo sia giusto che i parlamentari guadagnino stipendi decorosi, ma che almeno si occupino dei problemi reali delle persone. Emergenza ambientale, difesa del Servizio sanitario nazionale, reddito di cittadinanza, salario minimo. Non cravatte o scarpe da ginnastica”.

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