Giorgia Meloni finora non si era ancora espressa sul caso che ha coinvolto il figlio di Ignazio La Russa. Il 19enne, infatti, è stato accusato di stupro da una ragazza di 22 anni. Il padre, inizialmente, l’aveva accusata per poi dire di essere stato frainteso. In molti, però, attendevano con ansia la reazione di Giorgia Meloni a questa vicenda. La premier lo ha fatto nel corso della conferenza stampa al termine del vertice Nato a Vilnius. Giorgia Meloni si è espressa anche sui casi Santanchè e Delmastro che stanno creando problemi al suo governo. Vediamo cosa ha detto Meloni:
“Per quello che riguarda il caso di Leonardo la Russa, comprendo da madre la sofferenza del presidente del Senato anche se non sarei intervenuta nel merito della vicenda. Tendo a sodalizzare per natura con una ragazza che denuncia e non mi pongo il problema dei tempi” ha detto la presidente del Consiglio a margine del vertice Nato. Meloni ha ricordato che «come governo abbiamo approvato qualche settimana fa un ddl sulla violenza sulle donne, questo è da sempre il lavoro che parla per noi. Spero di aver chiarito il mio punto di vista su questa materia». In fondo all’articolo trovate anche il video con le sue dichiarazioni.
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«La questione Santanchè – ha detto la premier – è extrapolitica, non riguarda la sua attività di ministro, che sta facendo molto bene. È una questione molto complessa, va vista nel merito quando il merito sarà completamente conosciuto, ma credo che questo competa alle aule dei tribunali e non alle trasmissioni tv. L’anomalia è che al ministro non viene notificata l’indagine, ma viene notificata a un quotidiano il giorno stesso in cui lei va in Aula per l’informativa. Io segnalo un problema di procedura». In caso di avviso di garanzia alla ministra? «Nessun automatismo tra avviso garanzia e dimissioni» ha detto Meloni.
Quanto al caso Delmastro la premier si è detta «obiettivamente molto colpita»: «È una questione politica, riguarda un esponente del governo in esercizio del suo mandato».«Per come la vedo io, il processo di parti e la terzietà del giudice significa che il giudice non dovrebbe sostituirsi al pm. Lo dico perché credo che queste siano il senso delle dichiarazioni del ministero della giustizia». In generale, riporta Il Sole 24 Ore, sul tema della giustizia ha sottolineato: «Si rischia di scivolare su un dibattito che non aiuta, non penso che vada messo insieme quello che il governo ha nel proprio programma sulla giustizia e le scelte che i magistrati fanno su casi specifici: sono due materie diverse, occorre distinguere, non c’è alcuna volontà da parte del governo di aprire un conflitto». Il governo, ha aggiunto, vuole portare avanti la riforma «non contro i magistrati, anzi speriamo di poterlo fare con il contributo dei magistrati».
La nota diffusa come “fonti di Palazzo Chigi” la scorsa settimana ha chiarito Meloni, «non è riferibile al tema La Russa in alcuna misura ma al combinato disposto fra l’imputazione coattiva a Delmastro, che è una cosa che guardo con stupore, di fronte una richiesta di archiviazione, una scelta lecita giuridicamente ma un fatto che non avviene quasi mai, nel momento in cui avviene nei confronti di un sottosegretario, io ne assumo la consapevolezza, esattamente come rispetto all’avviso di garanzia alla Santanché. Il fatto che si apprenda dai giornali non è nomale in uno stato di diritto. Se saltano le regole uno si deve interrogare sul perché».
Le reazioni dell'opposizione alle parole di Meloni
Per Giuseppe Conte la conferenza stampa è stata «grave, le parole di Meloni sono gravi». Il presidente del M5s al Tg2 Post ha aggiunto: Meloni «ha sottoscritto le fonti Chigi che dicevano che la magistratura ha cominciato la campagna elettorale per le europee. Invece di abbassare i toni li ha innalzati. Questa cosa non è accettabile».
Sul Pnrr poi Meloni dice: «Ho parlato con Von der Leyen. La Commissione ha dichiarato che il lavoro col governo va avanti e sta dando frutti. Vedo molto più allarmismo sul fronte italiano che in Ue. Non so questa polemica dell’opposizione quanto aiuti. Bisogna ricordare che lavoriamo su un piano che non abbiamo scritto noi. Stiamo facendo il nostro meglio e ci piacerebbe vedere qualcuno dare una mano al posto di fare allarmismo».
La parte iniziale della conferenza stampa era stata dedicata i temi internazionali al centro dela vertice Nato. «Passi in avanti importanti per il futuro accesso dell’Ucraina nella Nato – ha detto la premier -. È stato snellito il percorso di adesione, pur ribadendo che l’Ucraina entrerà nella Nato quando le condizioni lo permetteranno» ha affermato la premier italiana.
«L’Italia – ha concluso Meloni – sostiene gli adattamenti in corso della Nato come confermato dagli importanti contributi nel fianco orientale e nel Mediterraneo. Abbiamo rivendicato il nostro ruolo nell’Alleanza e l’attenzione che va data al fianco orientale ma chiesto anche maggiore attenzione al fianco sud».