Martedì il ministero dell’Università, diretto da Bernini, fedelissima di Berlusconi e già ministro nel suo quarto esecutivo, scelta dalla premier per occuparsi del mondo accademico, mentre discuteva dell’equo compenso ha fatto una figuraccia.
“Cerca 15 esperti che lavorino gratis per 18 mesi il bando più veloce della storia, forse anche il più incredibile”.
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Si alza la protesta. Mentre in Senato si discuteva la norma sull’equo compenso la sua direzione generale pubblica un avviso per reclutare 15 esperti di “elevata specializzazione” che dovranno lavorare per 18 mesi full time, gratis. Sembra incredibile ma l’avviso parla chiaro e ha anche tutte le coperture di legge, perché una recente sentenza del Consiglio di stato ha sdoganato la possibilità che la pubblica amministrazione emetta bandi che non prevedano compensi per i professionisti. In sostanza, secondo palazzo Spada, i principi dell’equo compenso non valgono se il compenso non è proprio previsto dall’avviso.
La notizia ha fatto il giro del web, l’avviso è stato ufficialmente protocollato il 7 marzo e pubblicato sul sito (leggi), ed è alquanto esplicito nei termini: “Gli incarichi oggetto della presente Procedura sono a titolo gratuito, prevedono un impegno a tempo pieno e avranno una durata pari a 18 mesi, prorogabili su richiesta del Ministero”.
Il ministro Bernini si dice imbufalito e fa sapere che lo ritira oggi stesso. In una nota del Mur si fa riferimento ad: “errore tecnico” nella stesura”, ma è la versione di comodo per togliersi dall’impaccio di una vicenda oggettivamente imbarazzante.
Le candidature dovevano arrivare entro il 6 aprile quindi la procedura sarà da rifare. Nel frattempo il bando è stato ritirato.