Fondi a politici e ristoranti di sushi: l’ultima trovata di Daniela Santanchè

Ecco il bando di Santanché che premia balneari e sushi. Tra i beneficiari anche la sorella di un ex parlamentare Pd e un esponente di FdI.

Daniela Santanchè non ne azzecca una, verrebbe da dire. Nella graduatoria per i finanziamenti del ministero del turismo, riporta il Fatto Quotidiano, c’è qualche presenza inaspettata. Se sono presenti agriturismi e noleggi di biciclette, figurano anche società di consulenza informatica, immobiliaristi, resort, ristoranti di sushi, stabilimenti balneari, noleggi auto e b&b. E anche qualche beneficiario non estraneo alla politica. Come un noto esponente di FdI e la famiglia di un ex parlamentare Pd. Il ministero ha già pubblicato i vincitori del bando.

Il bando di Daniela Santanchè

Il riferimento, nel primo caso, è a Enoch Soranzo. È segretario provinciale a Padova e consigliere regionale per FdI che ha un hotel nella bassa padovana, a Selvazzano. Nel secondo caso invece il riferimento è alla famiglia Marcucci, proprietaria di un enorme resort in provincia di Lucca. A chiedere il contributo è stata la sorella di Andrea, oggi animatore dei LibDem. L’importo totale dei fondi è pari a meno di 4 milioni: 3,95, per l’esattezza, giudicati «pochissimi» dai sindaci dell’Unione comunità montane. Per di più, distribuito secondo criteri poco stringenti. L’avviso pubblico uscito a maggio, infatti, si rivolgeva a tutte le aziende anche vagamente collegate al turismo, come le compagnie di trasporti, gli alberghi e le società pubblicitarie. Certo, servivano progetti «di investimento che mirino a minimizzare gli impatti economici, ambientali e sociali generando contemporaneamente reddito, occupazione e conservazione degli ecosistemi locali».

Le spese ammissibili andavano da interventi edilizi a pubblicità, ma anche software, hardware e impianti per rendere il turismo più sostenibile. I progetti ammessi e finanziati sono stati 169, a fronte di 21 che non ce l’hanno fatta. Tra i vincitori, spiccano al fianco dei resort, degli stabilimenti e delle spa le società che organizzano maxi eventi. Ma anche un gruppo proprietario di sushi attivo in Abruzzo (altri 100mila euro). E ancora: società che noleggiano bus o automobili, una flotta di barche a vela dalla Sardegna e una ditta di design specializzata in «mobili di alta qualità per odontotecnici». Secondo Carlin Petrini, presidente dell’associazione Slow Food, «i finanziamenti del ministero del Turismo vanno investiti coinvolgendo insieme con le imprese direttamente gli Enti locali, Comuni, Unioni montane, Comunità montane. Potevano essere loro i beneficiari, per fare progetti integrati pubblico-privati, per le comunità locali».

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