In un intervento appassionato e critico tenuto in plenaria l’8 ottobre 2024, Gaetano Pedullà, vicecapodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, ha espresso una dura condanna della situazione del pluralismo dell’informazione in Italia, definendola “una barzelletta oscena”. Secondo Pedullà, la manipolazione dell’informazione e la diffusione delle fake news continuano a essere un problema significativo, nonostante l’introduzione di misure europee come la direttiva anti-Slapp e il Media Freedom Act. Tali provvedimenti, secondo il parlamentare, non hanno arrestato l’ondata di disinformazione che continua a condizionare l’opinione pubblica.
Pedullà ha evidenziato come, oltre ai campi già battuti durante la pandemia e il conflitto in Ucraina, la disinformazione si sia ulteriormente ampliata, coinvolgendo temi di estrema attualità come il conflitto in Medio Oriente, il cambiamento climatico, e l’energia nucleare, spesso promossa come “pulita”. Secondo il parlamentare, questo fenomeno non è casuale, ma alimentato da forze politiche interessate a cavalcare le paure e le incertezze della popolazione. A questo si aggiunge la manipolazione storica, con tentativi di riscrivere gli eventi per minimizzare o cancellare le atrocità commesse da nazionalismi e regimi totalitari.
La critica di Pedullà non si è fermata ai soli contenuti, ma ha toccato anche il problema della concentrazione mediatica, una questione cruciale per il pluralismo. In molti Paesi europei, ha sostenuto, il pluralismo dell’informazione è ormai ridotto a una “barzelletta”. Tuttavia, in Italia la situazione è ancora più grave. Pedullà ha puntato il dito contro la gestione del servizio pubblico, il quale, pur essendo chiamato a controllare l’operato del governo, è sottoposto al controllo diretto dello stesso governo. Ha inoltre criticato la principale rete televisiva privata del Paese, la quale è gestita da una famiglia che detiene una considerevole influenza su uno dei principali partiti al governo.
Questo intreccio tra potere politico e mediatico, secondo Pedullà, sta soffocando il pluralismo e creando un ambiente in cui la disinformazione prospera. Tale scenario facilita la diffusione di notizie false e distorte, con un impatto devastante sull’opinione pubblica e sulla democrazia. Di fronte a questa situazione, il parlamentare del M5S ha esortato il Parlamento europeo a intervenire con fermezza, adottando misure concrete per contrastare questa deriva.
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Le opzioni, ha spiegato, sono due: o si denuncia e si sanziona seriamente, oppure l’Europa si rende complice di questa degenerazione informativa. La mancata azione, ha avvertito, porterà inevitabilmente a un’ulteriore escalation di fake news e disinformazione, con conseguenze potenzialmente gravi per la tenuta delle istituzioni democratiche e per la sicurezza dei cittadini.
Il discorso di Pedullà rappresenta un appello forte e chiaro per una riforma del sistema mediatico italiano ed europeo, con l’obiettivo di garantire una maggiore indipendenza e trasparenza nell’informazione, arginando così il fenomeno delle notizie false e delle manipolazioni mediatiche.