“Io non ce la faccio più a vedere tutte le immagini che arrivano da Gaza. I massacri, il terrorismo di Stato che sta facendo Israele. Ogni volta che vedo un corpicino straziato… Io penso ai miei figli. Quando vedo i papà e le mamme penso ai miei figli. Sono morti 4000 bambini. È straziante. Non credo che questa sia una guerra, è un massacro ai danni di una popolazione che non può uscire da Gaza. Per lo meno dall’8 ottobre in poi. Vi sto per dare una serie di notizie che dovrebbero aprire i telegiornali di tutto il mondo: Save the children. Ogni 10 minuti a Gaza viene ferito un bambino. Molti di loro non hanno più braccia, né le gambe” spiega Di Battista nel suo ultimo video.
I bambini e i giornalisti uccisi a Gaza
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“Il numero di bambini uccisi a Gaza, in sole tre settimane, ha superato il numero di quelli che ogni anno hanno perso la vita nelle zone di conflitto del mondo dopo il 2019”: questo l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro.
Poi Di Battista racconta le parole del presidente del Brasile, Lula. “La posizione del Brasile è molto chiara: riconosce come organizzazione terroristica quanto indicato dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, e Hamas non è riconosciuta dal Consiglio come organizzazione terroristica, perché ha partecipato alle elezioni nella Striscia di Gaza ed ha vinto”. Lo chiarisce il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che evidenzia: “Quello che abbiamo detto è che l’atto di Hamas è un’azione terroristica”.
Sono poi finora 29, 24 palestinesi, quattro israeliani e un libanese, i reporter uccisi nella nuova fiammata del conflitto in Medio Oriente divampata il 7 ottobre: lo ha riferito il Comitato per la protezione dei giornalisti, organizzazione internazionale di tutela dei cronisti che ha base a New York. I dati sono aggiornati a oggi. Dal 7 ottobre gli assalti di Hamas nel sud di Israele e la campagna di bombardamenti di Tel Aviv nella Striscia di Gaza hanno provocato oltre 9mila morti.