Sul suo canale Youtube e ospite in studio ad Agorà, Alessandro Di Battista ha parlato della situazione geopolitica presentando il suo libro.
In questi giorni esce l’ultimo libro di Alessandro Di Battista intitolato “Scomode verità”. L’ex esponente del M5S ne ha parlato sia sulla sua pagina Youtube che in televisione, ad Agorà. Ma partiamo da Gaza: “Ci sono notizie che gran parte del sistema mediatico occidentale (soprattutto quello italiano) evita di riportare perché avrebbero un impatto devastante sulle pubbliche opinioni. Una di queste è senz’altro il ritrovamento di centinaia di corpi di palestinesi (alcuni mutilati) in fosse comuni a Khan Yunis, la seconda città più grande della Striscia di Gaza. E’ successo ieri. Una cosa orrenda, roba da nazisti” ha detto Di Battista. Su Draghi, invece, scrive: “Da giorni politici e editorialisti stanno lavorando per Draghi prossimo Presidente della Commissione europea. Ricordiamo chi è e cosa ha fatto. In più vi racconto alcune cose che non ho mai raccontato. Coltivare la memoria è un dovere” si legge.
L'intervista ad Agorà
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Nell’intervista Di Battista ha parlato del suo nuovo libro e non solo. Di Battista critica l’attuale stato della politica, sostenendo che il politicamente corretto ha influenzato e limitato la democrazia, mentre la viltà è diventata prevalente. Sottolinea che il conformismo e la paura di esprimersi liberamente sono diffusi in Italia e in Europa, specialmente per evitare disaccordi con la Casa Bianca. L’ex deputato del M5S riflette su Enrico Mattei, definendolo un “partigiano” e “un grand’uomo”, elogiandone l’operato. Mattei è ricordato per aver resistito alle pressioni statunitensi e per aver trasformato l’AGIP in ENI, garantendo all’Italia una maggiore autonomia energetica ed economica.
Mattei ha anche intrapreso politiche indipendenti, stringendo accordi diretti con Paesi produttori di petrolio, sfidando le grandi compagnie petrolifere mondiali. Di Battista evidenzia il suo ruolo nel sostenere la causa indipendentista algerina e la fornitura di petrolio dall’Unione Sovietica durante la guerra fredda. Mattei pagò con la vita il suo impegno, e l’autore lascia intendere che potrebbero essere stati i servizi segreti o le grandi compagnie petrolifere a orchestrare il suo assassinio. Conclude affermando che l’Italia di oggi ha perso quella visione e quell’indipendenza, riducendosi a commemorazioni superficiali di figure come Berlinguer e Mattei, mentre i politici tradiscono i loro insegnamenti.