Giuseppe Conte: “Ci è stata accreditata la somma di…” Ecco per cosa verranno usati i soldi del M5S

Oggi Giuseppe Conte ha voluto fare un post sui social per ringraziare gli elettori che hanno donato il loro 2×1000 alla causa del M5S. Leggiamo il post di Conte: “Grazie a tutti i cittadini che ci hanno dato fiducia. Ad oggi ci è stata accreditata la somma di 882.732,97 euro, frutto delle scelte effettuate sin qui dai cittadini per la destinazione del 2×1000. Come sapete, è la prima volta che il MoVimento 5 Stelle accede a questo tipologia di contributo e, considerata anche l’entità della somma, possiamo convenire che il risultato è importante.

Abbiamo scelto insieme, con un voto degli iscritti, di accedere a questo strumento che è ben distante dal finanziamento pubblico ai partiti a pioggia, al quale continueremo a opporci. Con il 2×1000 ognuno di voi sceglie di destinare una parte delle proprie tasse, senza alcun onere aggiuntivo, al finanziamento di questa o quella forza politica, sulla base degli obiettivi e dell’azione politica che ciascuna di esse persegue. Ovviamente il contribuente è libero anche di non destinare neanche 1 euro delle proprie tasse al finanziamento di forze politiche.

Questi fondi entreranno a far parte del bilancio del MoVimento 5 Stelle e ci consentiranno di esercitare con sempre maggiore efficacia la nostra azione politica nell’interesse dei cittadini, anche con riguardo alle iniziative che, attraverso i gruppi territoriali, saranno destinate alle comunità locali” si legge nel post di Giuseppe Conte.

Tra l’altro Conte ha voluto anche mandare un messaggio ai gruppi territoriali del M5S: “Il MoVimento 5 Stelle ha progettato, da qualche tempo ormai, un rafforzamento della propria azione politica sui territori, favorendo la nascita di Gruppi territoriali, vero laboratorio di idee, proposte, confronto e dibattito diretto. Ad oggi, con gli ultimi approvati nei giorni scorsi, siamo a quasi 200 gruppi territoriali, che ci consentiranno di essere ancora più vicini ai cittadini, ascoltando i loro bisogni, le loro aspirazioni, le loro proposte.

Nello statuto del MoVimento 5 Stelle ho fortemente voluto che ci fosse una norma che consentisse al MoVimento di finanziare l’azione politica capillare sul territorio. Per questo motivo ho dato incarico a una commissione composta dalla Vice presidente Vicaria Paola Taverna, dal tesoriere Claudio Cominardi, da Susy Matrisciano e Gianluca Perilli rispettivamente per i Comitati Rapporti Territoriali e Comitato Nazionale Progetti, Vito Crimi per la piattaforma informatica e Alfonso Colucci quale Organo di controllo, di individuare criteri omogenei e trasparenti per la presentazione e la selezione di progetti e iniziative politiche da parte dei Gruppi territoriali da finanziare” si legge nel comunicato di Conte.

Conte e il M5S e la battaglia contro il finanziamento pubblico ai partiti

Il Movimento 5 Stelle, ricordiamo, è noto per la sua posizione decisa contro il finanziamento pubblico ai partiti politici in Italia. Questo principio è stato una parte fondamentale della loro identità politica sin dall’inizio. I fondatori del Movimento, Grillo e Casaleggio, hanno sempre sostenuto che i finanziamenti pubblici ai partiti erano spesso utilizzati per scopi discutibili e che il denaro dei contribuenti doveva essere impiegato in modo più responsabile.

Uno dei pilastri della posizione del Movimento 5 Stelle è la richiesta di maggiore trasparenza finanziaria. Hanno sempre sostenuto che il finanziamento pubblico ai partiti potrebbe nascondere un uso inappropriato dei fondi, e che è necessaria una rigorosa supervisione e rendicontazione finanziaria per evitare abusi.

Il Movimento 5 Stelle ha fatto della lotta alla corruzione una priorità fondamentale. Il M5S ritiene che il finanziamento pubblico ai partiti potrebbe aumentare il rischio di corruzione politica, poiché i partiti potrebbero sentirsi meno responsabili nei confronti dei cittadini e più inclini a perseguire i loro interessi finanziari.

Un altro argomento principale del Movimento 5 Stelle è che i partiti dovrebbero essere in grado di autofinanziarsi attraverso le quote dei membri, le donazioni volontarie e altre fonti private. Questo, sostengono, li renderebbe più indipendenti dalle influenze esterne e più responsabili nei confronti dei loro sostenitori. Tra l’altro M5S ha spesso sottolineato l’importanza di ridurre la spesa pubblica, e il finanziamento pubblico ai partiti politici è visto come una spesa non necessaria. Ritengono che il denaro pubblico potrebbe essere meglio impiegato in servizi pubblici essenziali, come l’istruzione e la sanità.

La posizione del Movimento 5 Stelle contro il finanziamento pubblico ai partiti è stata tradotta in proposte di legge e iniziative parlamentari. Nel corso degli anni, hanno cercato di abolire o ridurre il finanziamento pubblico ai partiti, ma queste proposte non sono state sempre accolte favorevolmente dagli altri partiti politici.

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