– Il leader del Movimento 5 Stelle (M5s), Giuseppe Conte, ha rilasciato una lunga intervista nella trasmissione Agenda su SkyTg24, rivelando dettagli inediti sulle sue motivazioni e sul suo rapporto con Beppe Grillo, fondatore del Movimento. Conte ha discusso apertamente delle dinamiche interne al M5s, del percorso politico intrapreso e delle sfide che il Movimento sta affrontando.
“Mi ha pregato per mesi”
“Io sono qui in politica perché mi ha pregato Beppe Grillo”, ha dichiarato Conte. Secondo quanto riferito, il fondatore del M5s lo avrebbe contattato ripetutamente, insistendo affinché assumesse un ruolo di guida in un momento di grave crisi per il Movimento. “Per circa due o tre mesi mi sono preso del tempo prima di dire sì”, ha spiegato l’ex premier, sottolineando che inizialmente non esisteva un vero progetto di governo. “Grillo voleva qualcuno che tamponasse la crisi”, ha aggiunto, rivelando che il suo ingresso nella politica non è stato frutto di ambizione personale, ma di una richiesta esplicita da parte del garante.
Lo scontro con Grillo e il ruolo della democrazia partecipativa
Conte non ha risparmiato critiche a Grillo, sottolineando come il fondatore del Movimento sembri oggi distante dalla comunità degli iscritti. “Il garante in questo momento non riconosce la comunità degli iscritti e il percorso che sta facendo”, ha affermato. Secondo Conte, il M5s è diventato una forza politica matura, composta da persone che da anni si battono con passione per cause fondamentali ispirate dagli ideali originari del Movimento. “Oggi questo percorso viene disconosciuto dal garante stesso perché questa comunità ha deciso di realizzare il principio fondativo del Movimento: la democrazia partecipativa”.
In un passaggio particolarmente incisivo, Conte ha consigliato a Grillo di creare una fondazione politica indipendente se desidera seguire una strada diversa. “Consiglio a Grillo di fare una Fondazione, che può essere antidemocratica, ma non un’associazione di diritto privato, perché lì gli iscritti contano”, ha detto.
La collocazione politica del M5s: progressisti indipendenti
Un altro tema affrontato durante l’intervista è stato il posizionamento politico del Movimento. “L’etichetta di sinistra oggi non significa nulla”, ha dichiarato Conte, criticando le politiche portate avanti dai partiti tradizionali di sinistra in Italia e all’estero, che spesso adottano approcci neoliberisti. Il M5s si definisce oggi una forza progressista, indipendente dalla tradizionale dicotomia destra-sinistra. “Noi non abbiamo nulla a che vedere con questa destra di governo”, ha affermato, aggiungendo che il Partito Democratico (PD) ha votato con Giorgia Meloni in Europa su questioni chiave, in contrasto con i socialisti francesi e tedeschi.
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Critiche al governo Meloni
Conte ha anche puntato il dito contro il governo guidato da Giorgia Meloni, accusandolo di fare propaganda sulla crescita economica e sull’occupazione. “Sono venti mesi consecutivi che la produzione industriale su base annua è in calo”, ha osservato, definendo “ridicolo” l’uso del Superbonus come capro espiatorio per giustificare le difficoltà economiche. “Meloni parla di locomotiva d’Europa, ma non legge i trend”, ha aggiunto, contestando l’efficacia delle politiche governative.
Una leadership contestata ma determinata
L’intervista a SkyTg24 ha messo in luce il complesso rapporto tra Conte e Grillo, ma anche la determinazione dell’ex premier a portare avanti il rinnovamento del M5s. Nonostante le critiche ricevute, Conte ha ribadito il suo impegno per promuovere una democrazia partecipativa e rafforzare il ruolo del Movimento come forza politica indipendente e progressista.
Le dichiarazioni di Conte, per quanto polemiche, evidenziano una visione chiara del futuro del Movimento e delle sue ambizioni politiche. Resta da vedere come Grillo e gli altri membri del M5s risponderanno a queste provocazioni e se si troverà un equilibrio tra tradizione e innovazione all’interno del Movimento.
LA RIVELAZIONE DI CONTE:
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