Il Disegno di Legge Nordio, che abolisce il reato di abuso d’ufficio, è ancora in attesa della firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A quasi un mese dall’approvazione finale in Parlamento, il provvedimento è fermo, generando tensioni tra il Quirinale e il governo Meloni.
Mattarella, inizialmente impegnato in missioni all’estero, ha ora dei dubbi sulla riforma, che potrebbe lasciare impuniti molti politici e dirigenti e creare conflitti con l’Unione Europea. Questo ritardo ha provocato reazioni all’interno del governo, con il ministro della Difesa Guido Crosetto che ha sostenuto le critiche contro il Presidente per il ritardo nella firma.
Inoltre, l’approvazione del decreto Carceri, che introduce il nuovo reato di peculato per distrazione, potrebbe ulteriormente complicare la situazione. Fonti parlamentari suggeriscono che Mattarella potrebbe firmare il disegno di legge con una nota di richiamo, ma il Quirinale ha smentito questa possibilità.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha ancora promulgato il disegno di legge “Nordio”, che introduce importanti modifiche al codice penale e al codice di procedura penale. Il testo è stato approvato in via definitiva dalla Camera il 10 luglio scorso, e il presidente della Repubblica ha a disposizione 30 giorni per promulgare un provvedimento approvato dal parlamento.
Sebbene il termine dei 30 giorni non sia ancora stato formalmente superato, il prolungarsi dei tempi è dovuto anche alle perplessità del presidente per la cancellazione del reato di abuso d’ufficio, disposta proprio dal “ddl Nordio”. Il governo ha quindi colmato in parte il vuoto normativo introducendo un nuovo reato legato agli abusi nella pubblica amministrazione nel “decreto carceri”, convertito in legge di recente.
La misura più discussa è quella che prevede la cancellazione del reato di abuso d’ufficio, criticata soprattutto dai sindaci sia di destra sia di sinistra per l’interpretazione troppo estensiva del reato. Tuttavia, la decisione è stata molto criticata dall’opposizione, che ha sottolineato la possibile incompatibilità con le indicazioni del Consiglio e del Parlamento Europeo.
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In seguito all’approvazione del “ddl Nordio”, l’Italia è diventata l’unico tra i paesi dell’Unione Europea a non contemplare nel proprio codice penale il reato specifico di abuso d’ufficio. Questo aspetto ha sollevato perplessità anche dai consiglieri giuridici del presidente della Repubblica.
Nel “decreto carceri” è stata inserita una norma che introduce una nuova fattispecie di reato, il peculato per distrazione, per evitare che nel frattempo si creasse un vuoto normativo. Dopo l’approvazione definitiva del “decreto carceri” da parte della Camera, la promulgazione del “ddl Nordio” potrà essere più agevole per il Quirinale e avvenire comunque nei tempi previsti dalla Costituzione entro il 10 agosto.
La situazione evidenzia attriti crescenti tra il Quirinale e Palazzo Chigi, alimentati anche da altri episodi recenti. La mancata firma sta creando imbarazzo nel governo e sollevando dibattiti sulle prerogative parlamentari e sulla gestione del potere esecutivo.