Il presidente del M5S Giuseppe Conte ha fatto un video di fine anno in cui commenta le ultime vicissitudini del governo Meloni.
Conte è tornato a parlare e lo ha fatto attraverso un video sui social. Il leader del M5S ha pubblicato sui suoi canali social un messaggio di auguri nel quale ha denunciato il “ritorno di vecchie liturgie della politica”. Ha stigmatizzato l’episodio del treno fermato per fare scendere il ministro Lollobrigida, ha accusato il governo di non prendersi sufficientemente cura delle fasce più deboli della popolazione, ma anche delle imprese. “Chi deve provare vergogna – ha detto Conte – è una classe politica che ha chiesto voti per aiutare questo nostro Paese e una volta al Palazzo ha voltato le spalle alle famiglie e alle imprese in difficoltà”.
L'affondo al governo
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
“Si chiude un 2023 molto difficile, che ci lascia l’amaro in bocca su molte cose. Ma ci offre anche diversi stimoli per chi non si rassegna, per chi vuole puntare a cambiare le cose. Un primo dato, molto preoccupante, è il ritorno di un vecchio modo di fare politica, arrogante, arroccato sui propri privilegi, su vecchi liturgie. Una politica impegnata a difendere se stessa piuttosto che i cittadini. Conserviamo tutti viva nella memoria l’immagine di un ministro che ferma un treno per scendere dove ad attenderlo c’è la sua auto blu. Ne è seguita un’arrogante rivendicazione. Un’arroganza che si mostra anche quando gli esponenti di governo insultano quelli che non ce la fanno, dandogli dei divanisti, dei truffatori. È una politica che taglia i sostegni ai più bisognosi come il reddito di cittadinanza, taglia aiuti ai cittadini in difficoltà su mutui e affitti. E tutto questo mentre con un rapido colpo di mano vengono ripristinati al Senato i vitalizi per i politici. Alle persone che in questo anno hanno perso tutto io dico: non dovete essere voi a vergognarvi, piuttosto impegniamoci tutti a far cambiare subito le cose. Chi deve provare vergogna è una classe politica che ha chiesto voti per aiutare questo Paese e una volta nel palazzo ha voltato le spalle alle famiglie e alle imprese in difficoltà”.
Femminicidi, il commento di Conte
“Il governo predica la meritocrazia, ma solo per gli altri. Mentre riserva favori e privilegi per i propri familiari, i sodali di partito, gli amici degli amici. La missione della politica è rendere un servizio ai cittadini, non curare i propri orticelli e i propri interessi personali. Arroganza e distacco dalla realtà tornano quando il governo decide di rinunciare a far pagare alle banche due miliardi di extraprofitti, e sceglie di prelevare questa somma dalle tasche dei cittadini. In questo anno – prosegue Conte – il governo ha detto no al salario minimo legale, che avrebbe alzato gli stipendi a quattro milioni di lavoratori. Mentre provava a far passare una norma che consentiva ai condannati per corruzione di poter lavorare nei Comuni, sperando che non ce ne accorgessimo”.
“Il 2023 ha anche riacceso le coscienze sul dramma del femminicidio. Le persone sono scese in piazza numerose per dire basta. Abbiamo iniziato a ragionare tutti insieme di cambiamento dei modelli culturali. Anche se poi cadono le braccia a sentire un’esponente di FdI, una donna per giunta, che dice che la massima aspirazione delle ragazze, già a 18 anni, non deve essere inseguire i propri sogni, ma sposarsi e fare figli”, riferendosi alle parole di Lavinia Mennuni, pur senza nominarla. “Questo ci fa capire – aggiunge – che la battaglia sul piano culturale sarà lunga e dura.
Ci saranno le elezioni europee, dobbiamo dare un segnale forte: avevamo avviato una rivoluzione in Europa, dalla sostenibilità alla solidarietà, dai vincoli di bilancio ai diritti sociali. Quella rivoluzione si sta ormai spegnendo, Giorgia Meloni si è piegata alla Germania su vincoli di bilancio del nuovo patto di stabilità che porteranno tagli da 12 miliardi l’anno in Italia. Questo fallimento peserà su tutti gli anni a venire”.