Governo, batosta per gli italiani: ecco quanto aumenteranno gli stipendi dei cittadini

Non ci sono buone notizie per i cittadini italiani, dato che secondo l’ultimo rapporto dell’Eurostat il nostro Paese è ultimo in Europa nel 2022, con un modestissimo aumento del 2,3% dei salari orari medi. Il tutto mentre l’inflazione è all’8,7% in Italia.

Nulla di nuovo: l’Italia è l’unico Paese dell’area Ocse nel quale, dal 1990 al 2020, il salario medio annuale reale è diminuito (-2,9%) a fronte di aumenti di oltre il 30% in Francia e in Germania. Una situazione che nel 2023 è destinata a peggiorare, a fronte dello stallo dei rinnovi contrattuali, compresi quelli della Pubblica Amministrazione per i quali, ha ricordato oggi la responsabile Lavoro del Pd Cecilia Maria Guerra, “il governo non ha messo un euro”.

Da una parte, però, arriverà un piccolo aumento del taglio del cuneo fiscale e un incentivo all’assunzione dei giovani che non studiano né lavorano, ma sono le stesse imprese ad ammettere che questo tipo di incentivi non favoriscono l’occupazione e che si limitano a premiare le imprese che comunque assumerebbero i lavoratori di cui hanno bisogno.

Il governo tra l’altro sta per varare il Decreto Lavoro, una sorta di liberalizzazione del precariato che renderà ancora pià ricattabili i lavoratori e quindi potrebbe avere un ulteriore elemento di abbassamento delle medie orarie. Il decreto “allarga le possibilità di ricorrere al lavoro precario”, ribadisce anche il responsabile economia della segreteria nazionale del Pd Antonio Misiani. Mentre la vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo twitta: “Dal governo l’ennesima provocazione: il Primo maggio presenteranno il Dl Lavoro, che sarebbe più giusto chiamare Dl Precarietà”.

Contro questo provvedimento anche il Movimento 5 Stelle, che aveva promosso le due misure che verranno fortemente ridimensionate dal Dl lavoro: il reddito di cittadinanza e il Dl Dignità, che aveva fortemente ridotto l’applicazione dei contratti a tempo determinato: “Gli interventi a gamba tesa sul reddito di cittadinanza, così come quelli annunciati sul Dl dignità, non faranno che precarizzare ulteriormente l’esistenza di milioni di giovani che non riescono a costruirsi un futuro, nonché minare le fondamenta del sistema Paese”, scrive in una nota Francesco Silvestri, capogruppo dei pentastellati alla Camera.

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