Il Conflitto Politico si Accende: Meloni nel Mirino del M5S
In un clima politico sempre più acceso, la premier Giorgia Meloni si trova al centro di una bufera Durante una cerimonia commemorativa delle Foibe al Quirinale, la Meloni ha risposto a chi le chiedeva del vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, con una battuta che ha immediatamente acceso gli animi: “Davano ragione a me e hanno fatto sciogliere il Giurì”, ha detto riferendosi alla controversa decisione presa dopo una richiesta del leader M5S, Giuseppe Conte.
La battutaccia di Meloni contro Conte, Cosa ha fatto con Mulè
Vergogna, vergogna”. Scherza così, ridendo, la premier Giorgia Meloni con Giorgio Mulè, a margine della cerimonia commemorativa delle Foibe al Quirinale. A chi le chiede perché apostrofi così il deputato di Fi, vicepresidente della Camera, la premier risponde: “Davano ragione a me e hanno fatto sciogliere il Giurì”, con riferimento a quanto accaduto ieri, con l’organismo parlamentare sciolto dopo la polemica richiesta avanzata dal leader M5S Giuseppe Conte.
La difesa di Mulè e la risposta di Conte
“Falso che fossimo pronti a dar ragione a Meloni” “E’ privo di ogni fondamento il passaggio in cui si dice che eravamo pronti a dare ragione alla Meloni – ha ribadito Mulè -. La maggioranza non ha concluso nulla perché nulla era stato ancora deciso. E’ un fatto che l’unico voto registrato fino a ieri era l’unanimità. Non ho mai negato una relazione di minoranza”.
Mulè inoltre si era detto “sorpreso e amareggiato dalla decisione improvvisa degli onorevoli Vaccari e Zaratti di dimettersi. Mai e in nessuna occasione, mai e in nessuna forma, fin dalla prima seduta del 10 gennaio e per le successive sei, avevano manifestato alcuna lagnanza, sollevato alcuna protesta, presentato reclamo, palesato rimostranze rispetto all’organizzazione e all’evolversi dei lavori: al contrario, avevano sempre manifestato spirito collaborativo e istituzionale nell’assolvimento dell’incarico ricevuto”.
Conte: “Si voleva far vincere facile Meloni” “Ringrazio il presidente della Camera Fontana che ha deciso di sciogliere il Giurì d’onore che rischiava di essere non imparziale, come denunciato da due seri e autorevoli commissari che si sono dimessi proprio per questa ragione” ha detto Conte conversando con in cronisti. Vedo che Mulè e la grancassa meloniana stanno parlando di oltraggio alle istituzioni ma sono fuori dal mondo. La verità è che si voleva far vincere facile Meloni ma a perdere sarebbero state le istituzioni che perdono sempre ogni qual volta un presidente del Consiglio viene in Aula in Parlamento a mentire agli italiani”, ha aggiunto.
La dura replica dei deputati M5s
La risposta del M5S non si è fatta attendere, con una nota , che sottolinea la mancata risoluzione di questioni urgenti, come il confronto con Vittorio Sgarbi e la vicenda delle sue dimissioni. “Per fortuna ci pensiamo noi all’immagine del Paese”, hanno dichiarato dal M5S, annunciando una mozione di revoca e chiedendo alla maggioranza di prendere una decisione definitiva.
Ma non è solo il dibattito politico a tenere banco. A preoccupare sono anche i recenti dati economici, che dipingono un quadro poco lusinghiero per l’Italia sotto la guida dell’attuale governo. Secondo l’Istat, la produzione industriale nel 2023 ha registrato un calo del 2,5% rispetto all’anno precedente, con ben 11 mesi di cali consecutivi. Anche i prestiti bancari al settore privato hanno mostrato una contrazione, mettendo in discussione le politiche economiche del governo Meloni
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In merito al commento su Sgarbi
Siamo lieti che Giorgia Meloni abbia trovato il tempo per visitare la mostra dedicata a Enrico Berlinguer, sicuramente per lei molto istruttiva. Non ci risulta però abbia al contrario avuto altrettanto tempo per alcun faccia a faccia con Vittorio Sgarbi, né tantomeno per chiudere la vicenda penosa delle sue dimissioni. Non sarà mica ancora in corso la “trattativa” Stato-Sgarbi? Una cosa è certa: mercoledì prossimo alle 16 è calendarizzata la nostra mozione di revoca. Se il nodo non si sarà sciolto prima lì la maggioranza dovrà prendere una decisione definitiva. Per fortuna ci pensiamo noi all’immagine del Paese e al prestigio delle istituzioni che Meloni con il suo silenzio continua danneggiare”.