C’è una notizia piuttosto interessante che riguarda i migranti e in particolare i percorsi che affrontano gli immigrati quando arrivano sulle coste italiane. D’altronde questo è un tema che sta infiammando le prime pagine di tutti i quotidiani in questo periodo. Ebbene, il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri ha fatto alcune rivelazioni piuttosto interessanti sull’argomento. Scopriamole insieme.
“Dalla Turchia alla Grecia fino alle coste italiane di Puglia e Calabria per poi essere accompagnati fino a Ventimiglia, Milano o Treviso, a seconda della destinazione scelta dal migrante che, per raggiungere il nord Europa, arriva a corrispondere all’organizzazione criminale transnazionale somme che si aggirano sui 10 mila euro a persona”. Sarebbero queste le tappe della rotta balcanica dei migranti oggetto dell’operazione della Polizia di Stato coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che ha raggiunto 29 soggetti, di nazionalità straniera, fortemente indiziati di appartenere ad una associazione transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al riciclaggio del denaro proveniente dall’attività illecita.
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“Per la prima volta – ha dichiarato Nicola Gratteri durante una conferenza stampa – siamo riusciti a ricostruire le diverse tappe del viaggio dei migranti, dalle destinazioni di partenza come Siria, Iran o altri paesi interessati da conflitti, fino all’arrivo nel paese europeo che sono gli stessi migranti a scegliere dopo aver corrisposto all’organizzazione criminale proventi complessivi di 10 mila euro per migrante”. Per Gratteri si è trattato a tutti gli effetti di “un’indagine di Serie A, completa, fatta con grande sacrificio e pazienza dalla Squadra mobile di Crotone direttamente collegata con le strutture centrali quali lo Sco e la Dac”.
In altre parole si è riusciti a ricostruire il viaggio di questi migranti che scappano dalla guerra, attraversano la Turchia e già lì incominciano a trovare i primi organizzatori dei viaggi che li mandano a Salonicco, in Grecia, dove affittano dei velieri che li portano davanti alle coste italiane. Arrivati in Italia c’è un’altra organizzazione ad attenderli che tramite treni e taxi li manda a Milano, Trento o Ventimiglia, a secondo dello stato europeo che i migranti scelgono.
È ovvio che questi viaggi costano. L’indagine dura da diversi anni, non è dunque partita a seguito dei tragici eventi di Cutro: “Non riguarda il singolo episodio – ha detto Gratteri – ma noi abbiamo mirato dal punto di vista giudiziario e investigativo a studiare e dimostrare l’esistenza di una rete”.