Gratteri shock contro il governo sulla giustizia: “Contrario al divieto di pubblicazione delle ordinanze cautelari sui giornali” VIDEO

Durante la seconda edizione di Capri D’Autore, manifestazione culturale curata da Valentina Fontana e Gianluigi Nuzzi e organizzata da Vis Factor, Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, ha espresso la sua netta opposizione al divieto di pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare sui giornali. In un’intervista con Gianluigi Nuzzi, Gratteri ha dichiarato: “Sono contro il divieto di pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare da parte della stampa perché vi è un maggior rischio di cadere in errore attraverso interpretazioni non esatte. Era molto più comodo riportare pezzi dell’ordinanza di custodia cautelare e poi a margine, eventualmente, fare dei commenti”.

Secondo il procuratore, la possibilità di riportare integralmente i contenuti delle ordinanze consente ai giornalisti di offrire una visione più completa e accurata delle vicende giudiziarie. Questo, a suo avviso, è fondamentale per evitare fraintendimenti e interpretazioni errate che potrebbero sorgere in assenza di un accesso diretto e trasparente alle fonti. Gratteri ha evidenziato che, senza questa opportunità, il rischio è quello di affidarsi a resoconti parziali o distorti, che potrebbero influenzare negativamente l’opinione pubblica e danneggiare irreparabilmente la reputazione delle persone coinvolte nei procedimenti giudiziari.

Il dibattito sulla pubblicazione delle ordinanze cautelari si inserisce in una questione più ampia che riguarda il delicato equilibrio tra il diritto di cronaca e la tutela della privacy degli indagati. Se da un lato la pubblicazione dei documenti giudiziari consente una maggiore trasparenza e un controllo più rigoroso sull’operato della magistratura e delle forze dell’ordine, dall’altro può esporre gli indagati a una gogna mediatica preventiva, con gravi conseguenze per la loro vita privata e professionale, anche in assenza di una sentenza definitiva di colpevolezza.

Gratteri ha inoltre sottolineato come la libertà di stampa e il diritto all’informazione siano pilastri fondamentali di una democrazia moderna. A suo parere, limitare la possibilità per i giornalisti di accedere e pubblicare le ordinanze di custodia cautelare equivale a mettere un freno alla trasparenza e al controllo democratico sulle istituzioni. “La stampa svolge un ruolo essenziale nel tenere sotto controllo il potere giudiziario”, ha dichiarato il procuratore. “E in una società democratica è indispensabile che il cittadino sia informato in maniera precisa e completa, soprattutto quando si tratta di questioni che riguardano la giustizia e la legalità”.

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La riflessione di Gratteri è particolarmente rilevante in un momento storico in cui il rapporto tra giustizia e informazione è oggetto di forti tensioni. I recenti cambiamenti normativi e le proposte di riforma della giustizia in Italia hanno sollevato numerose polemiche, con molti esperti che temono una restrizione della libertà di stampa. In questo contesto, le parole del procuratore assumono un significato ancora più profondo, richiamando l’attenzione sulla necessità di un dibattito pubblico che coinvolga tutte le parti interessate: magistratura, giornalisti, politici e cittadini.

L’intervento di Gratteri ha suscitato un acceso dibattito tra i presenti alla manifestazione e ha trovato eco anche sui media nazionali. Molti hanno apprezzato la sua posizione a favore della trasparenza, mentre altri hanno espresso preoccupazione per le possibili conseguenze negative della pubblicazione indiscriminata delle ordinanze cautelari. Tuttavia, ciò che emerge con chiarezza è la necessità di trovare un punto di equilibrio tra due diritti fondamentali: quello all’informazione e quello alla tutela della dignità e della privacy delle persone coinvolte nei procedimenti giudiziari.

La questione sollevata da Gratteri è di grande importanza e merita un’attenta riflessione da parte di tutti i soggetti coinvolti. La libertà di stampa e il diritto all’informazione.
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