“Il Discorso di Mattarella e il Patriottismo: Stoccata a Giorgia Meloni? Arriva il commento

Un recente post su Facebook del giornalista Lorenzo Tosa ha acceso il dibattito politico e mediatico in seguito al discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tosa non ha risparmiato critiche alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accusandola di un’interpretazione distorta o strumentale delle parole del Capo dello Stato.

Nel suo post, Tosa sottolinea come Mattarella abbia ridefinito il concetto di “patriottismo”, contrapposto a un uso, secondo lui, subdolo del termine da parte della destra italiana. L’analisi di Tosa si concentra su alcuni punti chiave del discorso presidenziale, che egli ritiene rappresentativi di una visione opposta rispetto a quella promossa dal governo attuale.

Il Patriottismo Secondo Mattarella

Nel discorso di fine anno, Mattarella ha elogiato il patriottismo di categorie come medici e insegnanti, simboli di dedizione e servizio pubblico, spesso al centro di critiche e polemiche negli ultimi anni. Per il Presidente della Repubblica, queste figure incarnano un senso autentico di appartenenza alla comunità nazionale.

Un altro passaggio che ha attirato l’attenzione di Tosa riguarda i migranti. Mattarella ha descritto il loro contributo alla società italiana come un esempio di patriottismo, sottolineando come molti di loro, pur con origini straniere, abbraccino i valori costituzionali e arricchiscano il tessuto sociale con il loro lavoro e la loro sensibilità.

Le Parole di Tosa su Facebook

Lorenzo Tosa, nel suo post, critica duramente Giorgia Meloni per aver lodato il discorso di Mattarella, accusandola di non aver compreso – o di aver deliberatamente ignorato – il significato autentico delle parole del Presidente. Secondo il giornalista, Meloni e il suo governo rappresentano l’antitesi del patriottismo delineato da Mattarella, avendo spesso assunto posizioni ostili verso le categorie citate dal Capo dello Stato, in particolare i migranti.

Tosa scrive:

“Giù le mani (e il cappello) dal Capo dello Stato. Meloni, uno come Mattarella, non è neanche degna di ctarlo.”

il testo completo:
Giorgia Meloni ci ha fatto sapere di avere tanto apprezzato il passaggio sul “patriottismo” del Presidente della Repubblica Mattarella nel discorso di fine anno.

Peccato che non abbia capito – o voluto capire – letteralmente una mazza di quanto ha detto Mattarella.
Il Capo dello Stato ha rovesciato in modo sublime l’uso subdolo della parola “patria” da parte della destra-destra.
Ha parlato del “patriottismo dei medici e degli insegnanti”, ovvero due delle categorie più infangate e delegittimate negli ultimi anni da “ministri del merito” e pseudoscienze.
Ma, soprattutto, Mattarella ha ricordato il “patriottismo” dei migranti.
“Quello di chi – testuale – con origini in altri Paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità”.
Ecco cos’è il vero patriottismo per il Presidente Mattarella
Ovvero esattamente il contrario di quanto sostenuto, teorizzato e applicato da Meloni e dal suo governo.
Giù le mani (e il cappello) dal Capo dello Stato.
Meloni, uno come Mattarella, non è neanche degna di citarlo.”

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Una Contrapposizione di Visioni

Il commento di Tosa ha scatenato reazioni contrastanti sul web, evidenziando una contrapposizione sempre più marcata tra le diverse visioni del concetto di patria e appartenenza nazionale. Da un lato, una visione inclusiva e sociale promossa da Mattarella, dall’altro una retorica spesso accusata di essere escludente e divisiva.

Un Invito alla Solidarietà

In chiusura del suo post, Tosa invita i lettori a contribuire a una causa solidale: la costruzione di strutture sanitarie e la fornitura di cure mediche per bambini e donne in gravidanza. Un gesto che, nelle sue parole, rappresenta un esempio concreto di quel patriottismo altruistico e universale descritto dal Presidente della Repubblica.

Questo post, condiviso migliaia di volte, riflette le tensioni ideologiche che attraversano il dibattito pubblico italiano e rilancia una domanda cruciale: cosa significa davvero essere patrioti nel XXI secolo?

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