Durante la puntata di Omnibus su La7, il direttore de La Notizia Gaetano Pedullà ha fatto una lucida analisi circa la polemica innescata da Salvini contro la giudice che ha ritenuto illegittimo il decreto del governo sui migranti. Secondo Pedullà “il vice premier Salvini dovrebbe dire chi gli ha dato quelle immagini”.
Si è scoperto che il video incriminato, che ritrae la giudice Iolanda Apostolico durante una manifestazione tenutasi nel 2018 al porto di Catania sui migranti, sarebbe stato girato da un carabiniere. Fonti qualificate rivelano che lo stesso militare avrebbe spontaneamente informato i suoi superiori che, cinque anni prima, aveva registrato tali immagini con il proprio cellulare, senza un preciso scopo. Ancora più sorprendentemente, il video non sarebbe mai stato allegato a documenti interni o comunicato all’autorità giudiziaria. Solo recentemente, esso sarebbe stato condiviso in forma riservata con un gruppo ristretto di persone.
Questa scoperta ha sollevato domande fondamentali sulla provenienza e l’uso di tali registrazioni. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha commentato la situazione, sottolineando la necessità di una chiara spiegazione da parte del ministro delle Infrastrutture, Salvini. Conte ha affermato: “La Digos realizza spesso registrazioni durante le manifestazioni, ma come possono finire nelle mani di un ministro delle infrastrutture che non ha alcun coinvolgimento nelle questioni di ordine pubblico? Il ministro Salvini deve chiarire come e perché è venuto in possesso di tali video. Questi filmati sono di competenza della polizia per altri scopi, non per essere utilizzati contro i magistrati”.
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Conte ha ribadito l’importanza dell’imparzialità dei magistrati e ha condannato qualsiasi tentativo di schedatura o utilizzo politico delle registrazioni. Ha dichiarato: “Non possiamo permettere che le istituzioni siano strumentalizzate per fini politici. Ognuno deve svolgere il proprio ruolo istituzionale in modo responsabile. La magistratura deve emettere giudizi imparziali, mentre noi politici abbiamo un compito diverso”.
Questa vicenda mette in luce la necessità di trasparenza e responsabilità nelle istituzioni. È essenziale che le risorse governative, come i video realizzati dalle forze dell’ordine, vengano utilizzate nel rispetto delle leggi e per gli scopi appropriati. L’inchiesta su chi abbia fornito questi video e come siano stati utilizzati continua a essere al centro dell’attenzione pubblica, poiché si cerca di gettare luce su questa intricata vicenda.
In un momento in cui l’indipendenza delle istituzioni giuridiche è fondamentale per il corretto funzionamento della democrazia, è cruciale preservare la fiducia del pubblico nell’equità del sistema giudiziario. Solo attraverso la chiarezza e la responsabilità nell’uso delle risorse governative si può garantire la tutela di questi principi democratici. La vicenda dei video delle manifestazioni continuerà a tenere banco mentre si cercano risposte alle domande che essa ha sollevato.