Il M5S all’attacco: Vespa e Parenzo sotto accusa per gestione “faziosa” dei talk show. Ecco cosa hanno denunciato.

Il Movimento 5 Stelle ha duramente criticato la conduzione di due figure di spicco del panorama televisivo italiano, Bruno Vespa e David Parenzo, per episodi avvenuti rispettivamente durante le trasmissioni Porta a Porta su Rai 1 e L’Aria che tira su La7. In una nota ufficiale, il M5S ha denunciato comportamenti definiti “inaccettabili”, sottolineando un clima di “mancanza di rispetto e imparzialità” nei confronti dei propri esponenti politici.

L’attacco a David Parenzo
La prima accusa è rivolta a David Parenzo, conduttore di L’Aria che tira, per la gestione della puntata andata in onda questa mattina. Il M5S ha definito “inaccettabile” il comportamento di Alessandro Gonzato, ospite della trasmissione, nei confronti della senatrice Alessandra Maiorino. Gonzato è accusato di aver interrotto ripetutamente Maiorino, impedendole di argomentare e rispondere alle domande in un contesto che avrebbe dovuto garantire pari dignità alle voci presenti.

“La maleducazione e arroganza di Gonzato, culminate in interruzioni continue, rappresentano una grave mancanza di rispetto non solo verso Alessandra Maiorino ma verso un’intera comunità politica,” si legge nella nota. Il Movimento 5 Stelle ha puntato il dito anche contro Parenzo, accusato di non essere stato in grado di gestire il dibattito in maniera equilibrata. “La sua incapacità di moderare e garantire il rispetto delle regole del confronto ha minato la credibilità del programma come spazio pluralista e rispettoso,” ha aggiunto il M5S.

La situazione è degenerata al punto che Maiorino ha deciso di abbandonare lo studio, un gesto emblematico che ha messo in evidenza il disagio della senatrice nell’affrontare un contesto percepito come ostile.

Le accuse contro Bruno Vespa
Il secondo episodio riguarda Porta a Porta, la trasmissione di Bruno Vespa. Il M5S ha accusato il noto giornalista di aver abbandonato il suo ruolo di conduttore imparziale durante un confronto con il senatore pentastellato Ettore Licheri. Secondo il M5S, Vespa avrebbe tentato di screditare Licheri sul tema del definanziamento del fondo automotive a favore degli investimenti in armamenti. In particolare, Vespa avrebbe coinvolto il ministero della Difesa per confutare le argomentazioni del senatore, un atto che il Movimento definisce “disonesto”.

“Non c’è bisogno di una conferma ministeriale per certificare ciò che è evidente: se in un bilancio spiccano miliardi tolti da una voce di spesa e aggiunti su un’altra, il dato è chiaro,” ha dichiarato il M5S. Questa mossa, secondo il Movimento, dimostrerebbe l’intento di Vespa di favorire la narrazione governativa, compromettendo la percezione di imparzialità del programma.

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La linea dura del M5S contro i talk show
La nota del M5S si conclude con una presa di posizione chiara: il Movimento non parteciperà più a trasmissioni televisive che si trasformano in “tribunali di giustizia sommaria, tutti contro uno”. Questo riferimento esplicito a un presunto accanimento mediatico contro i rappresentanti del M5S, in cui i conduttori stessi verrebbero percepiti come parte attiva del confronto squilibrato, segna una nuova fase di tensione tra il Movimento e i principali talk show italiani.

Un problema di imparzialità o semplice conflitto politico?
Le critiche mosse dal M5S accendono un faro sul delicato equilibrio che i conduttori televisivi devono mantenere nel gestire dibattiti accesi e spesso polarizzati. Se da un lato l’accusa di faziosità contro Vespa e Parenzo richiama un problema di credibilità del giornalismo televisivo, dall’altro potrebbe anche riflettere la difficoltà di affrontare argomenti divisivi in un clima politico sempre più teso.

Con questa presa di posizione, il Movimento 5 Stelle segna un nuovo capitolo nella sua battaglia contro quella che percepisce come una narrazione mediatica sbilanciata. Resta da vedere se Vespa, Parenzo o le reti televisive coinvolte risponderanno alle accuse e, soprattutto, se questo atteggiamento porterà a un effettivo cambiamento nelle modalità di confronto politico in TV.
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