il M5S denuncia: Meloni vota con i socialisit si sconfessa. Polemiche dopo la rielezione di von der leyen

La recente votazione del Parlamento europeo per la nuova Commissione guidata da Ursula von der Leyen ha sollevato un acceso dibattito politico in Italia, con accuse e recriminazioni provenienti da diversi schieramenti. Tra le voci più critiche, spicca quella di Mario Furore, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, che ha duramente attaccato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per il sostegno dato alla nuova compagine politica europea, definendo il suo comportamento una “clamorosa giravolta”.

Secondo Furore, Meloni avrebbe tradito i suoi principi dichiarati e il suo elettorato. “Giorgia Meloni sconfessa se stessa. Lo scorso 18 luglio aveva dichiarato in un post ‘mai con la sinistra’, giustificando il suo voto contrario alla Presidente Ursula von der Leyen. Oggi, invece, Fratelli d’Italia vota a braccetto con Socialisti e metà del gruppo dei Verdi, contribuendo alla nascita di una Commissione che promuove politiche di guerra, austerity e tagli ai servizi essenziali come sanità, scuola e trasporti”, ha dichiarato l’esponente del M5S in una nota.
Furore ha inoltre sottolineato come questa scelta rappresenti un ulteriore avvicinamento di Fratelli d’Italia all’élite neoliberista di Bruxelles, evidenziando la contraddizione rispetto alle posizioni sovraniste e populiste da sempre proclamate dal partito.

La Commissione Ursula bis e il contesto politico

La nuova Commissione europea è stata approvata con 370 voti favorevoli, 282 contrari e 36 astensioni, segnando un calo significativo rispetto ai 401 voti che avevano sostenuto Ursula von der Leyen nella sua rielezione a luglio. Nonostante ciò, la Commissione entrerà in carica il 1° dicembre 2024.

Nel suo discorso alla plenaria, von der Leyen ha enfatizzato la necessità di “fare scelte difficili”, puntando su una maggiore spesa per la difesa e una rinnovata competitività economica, in particolare attraverso il progetto della “Bussola della Competitività”. Tuttavia, queste priorità hanno sollevato critiche da parte di diversi gruppi politici, tra cui Movimento 5 Stelle, Verdi e Lega, che si sono opposti alla direzione intrapresa, definendola troppo orientata verso l’austerità e il riarmo.

La Commissione Ursula bis e il contesto politico

La nuova Commissione europea è stata approvata con 370 voti favorevoli, 282 contrari e 36 astensioni, segnando un calo significativo rispetto ai 401 voti che avevano sostenuto Ursula von der Leyen nella sua rielezione a luglio. Nonostante ciò, la Commissione entrerà in carica il 1° dicembre 2024.

Nel suo discorso alla plenaria, von der Leyen ha enfatizzato la necessità di “fare scelte difficili”, puntando su una maggiore spesa per la difesa e una rinnovata competitività economica, in particolare attraverso il progetto della “Bussola della Competitività”. Tuttavia, queste priorità hanno sollevato critiche da parte di diversi gruppi politici, tra cui Movimento 5 Stelle, Verdi e Lega, che si sono opposti alla direzione intrapresa, definendola troppo orientata verso l’austerità e il riarmo.

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Un risultato storico, ma contestato

Nonostante la vittoria della nuova Commissione, il margine di approvazione è stato tra i più bassi nella storia europea: solo il 51,39% degli aventi diritto ha votato a favore, un record negativo. Questo dato riflette non solo le divisioni interne al Parlamento europeo, ma anche il crescente scetticismo verso le istituzioni europee e le loro politiche tra i cittadini.

La votazione per la Commissione Ursula bis segna un punto di svolta nel panorama politico europeo e italiano. Se da un lato Meloni e Fratelli d’Italia cercano di posizionarsi come forza influente a livello europeo, dall’altro subiscono le critiche per quella che appare come una contraddizione rispetto alle loro dichiarazioni precedenti.

La questione non si esaurirà qui: il Movimento 5 Stelle ha già annunciato un’opposizione “durissima” contro la nuova Commissione, sia a Bruxelles che in Italia. Il dibattito sul futuro dell’Europa e sul ruolo dell’Italia al suo interno è solo all’inizio, promettendo di diventare un tema centrale nelle prossime elezioni europee di giugno 2025.
ECCO IL VIDEO CON LE PAROLE SHOCK DELLA VON DER LEYEN:

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