In un clima di incertezza politica, Giuseppe Conte torna a far parlare di sé con una posizione ferma sulla collaborazione tra il Movimento 5 Stelle (M5S) e il Partito Democratico (PD). Nel giorno di Halloween, in molti si chiedono quale sarà il futuro del campo progressista e del M5S, con il leader pentastellato che risponde con chiarezza: no a un’alleanza organica con il PD; l’eventuale collaborazione sarà valutata di volta in volta in base a obiettivi condivisi.
La discussione è stata accesa da un editoriale di Marco Travaglio, direttore del quotidiano Il Fatto Quotidiano, che ha esortato Conte a evitare alleanze strutturali con il PD, suggerendo di evitare passi falsi come quello che, nelle elezioni liguri, ha portato alla sconfitta del movimento. Travaglio consiglia all’ex premier di difendere l’autonomia del M5S, un messaggio che pare risuonare con le recenti dichiarazioni di Conte: “Non esiste un’alleanza organica – chiarisce – ogni tornata elettorale richiede valutazioni basate su programmi specifici”.
La frattura con il PD e l’incognita Italia Viva
A complicare la situazione, vi è la posizione ambigua del PD verso Italia Viva. Mentre il M5S ha più volte dichiarato di escludere una collaborazione con Matteo Renzi, il PD non ha preso una posizione netta, e ciò potrebbe rappresentare un ulteriore ostacolo per un’alleanza stabile. Conte, infatti, insiste sul fatto che ogni passo dovrà essere condiviso e coerente con i principi del M5S.
Conte e la battaglia per la giustizia: il caso Scarpinato e De Raho
In parallelo alla questione delle alleanze, Conte si trova a dover affrontare una questione altrettanto delicata: la difesa dei suoi “campioni dell’antimafia”, Roberto Scarpinato e Federico Cafiero De Raho. I due ex magistrati sono sotto attacco da parte della deputata di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo, presidente della commissione Antimafia, che ha proposto una legge per allontanarli da incarichi pubblici per presunto conflitto d’interessi. Conte ha reagito duramente, definendo l’attacco un “bullismo istituzionale” nei confronti di chi combatte contro la criminalità organizzata.
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Durante una conferenza stampa dal titolo provocatorio, Quale antimafia?, Conte ha messo in dubbio l’integrità della stessa Colosimo, facendo riferimento a una controversa fotografia che la ritrae in un rapporto amichevole con Luigi Ciavardini, ex membro dei NAR condannato per omicidi di matrice terroristica.
Uno sguardo al futuro: l’autonomia del Movimento
In un periodo di sfide interne, tra cui uno scontro non risolto con Beppe Grillo, il fondatore del M5S, Conte ribadisce l’importanza dell’indipendenza del movimento e dei suoi valori. L’assemblea costituente del M5S, prevista nei prossimi mesi, potrebbe rappresentare un punto di svolta per definire il ruolo e la direzione del movimento, soprattutto alla luce delle difficoltà emerse nelle elezioni locali.
Conte, dunque, sembra intenzionato a preservare l’identità del M5S, rifiutando di cedere alle pressioni per una fusione stabile con il PD.
In un panorama politico frammentato e in continua evoluzione, Giuseppe Conte si conferma come una figura decisa a mantenere l’autonomia del Movimento 5 Stelle. Il suo rifiuto di una collaborazione organica con il Partito Democratico, unito alla ferma opposizione contro qualsiasi alleanza con Italia Viva, segna una linea chiara: il M5S continuerà a seguire la propria strada, scegliendo eventuali alleanze solo in base a obiettivi e programmi concreti.
La difesa di Conte nei confronti di Scarpinato e De Raho, accusati di presunto conflitto d’interessi, e la sua denuncia contro il “bullismo istituzionale” di cui sarebbero vittime, evidenziano il suo impegno a tutela dei principi fondamentali del movimento, tra cui la lotta alla criminalità organizzata.
Il futuro del M5S appare in bilico tra la necessità di restare indipendenti e la sfida di costruire una forza politica credibile e stabile. La prossima assemblea costituente sarà decisiva per delineare la strategia del movimento e confermare la sua identità nel contesto del campo progressista. Conte, da parte sua, sembra determinato a portare avanti la sua visione, per un M5S che non rinuncia ai propri valori e che sceglie con attenzione le proprie battaglie e alleanze, rifiutando compromessi che potrebbero indebolirne l’essenza.