Il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ospite al noto programma radio “The Breakfast Club” su Radio Capital, ha detto la sua sulla riforma Cartabia, le sue parole sono tutt’altro che positive: “Tre presunti mafiosi a Palermo sequestrano, picchiano e minacciano una persona. Questa persona terrorizzata non denuncia e allora contro questi mafiosi non si può procedere. A Jesi un albergo è stato svaligiato, il proprietario non si trovava, era in ferie e i ladri non sono stati arrestati. E questi sono solo i primi esempi. La criminalità organizzata andrà a svaligiare alberghi gestiti da stranieri, che vivono all’estero e che non si troveranno per fare le denunce. Il senso di questa norma è ridurre il numero dei processi, ma non si riducono così i tempi della giustizia. Così semplicemente non si fanno i processi. Cambiare la riforma? Basta un decreto legge. È solo questione di volontà politica e penso che ci sia questa volontà. Qualche politico ha già preso posizione. Anche le opposizioni si adegueranno, dal Movimento 5 stelle al Pd, anche se i parlamentari del Pd sono stati i primi a votare la riforma Cartabia. Sono preoccupato per questa riforma, come cittadino e come magistrato”.
Già lo scorso settembre si era pronunciato a riguardo: “Le riforme di quest’ultimo anno non le avrei mai immaginate possibili a cominciare dall’improcedibilità. Con queste leggi, il 50% dei processi non arriveranno alla conclusione, non si celebreranno. Come se nulla fosse avvenuto. Questa la grande riforma che ha chiesto l’Europa No. L’Europa ci ha chiesto di velocizzare i processi, non di non celebrarli” aveva concluso.
Oggi il suo giudizio non cambia: “molte, ma veramente molte disposizioni vanno radicalmente cambiate”, ripete Gratteri in ogni intervista. E ora cominciano a pensarlo in tanti.