È successo di tutto durante l’ultima puntata di Piazzapulita. A un certo punto, mentre in studio si stava discutendo della situazione nella Striscia di Gaza e del conflitto tra Israele e Palestina, la scrittrice ed ex ambasciatrice Elena Basile si è alzata improvvisamente dalla sedia e se n’è andata. Piccata la reazione di Formigli, che ha detto: “È stato un piacere…”
Basile ha poi aggiunto, prima di lasciare lo studio: “Lei mi ha pregato di venire qui, altrimenti non sarei venuta”. “Credo in un giornalismo che non fa spettacolo ma che cerca risposte…”, aveva detto poco prima Basile al conduttore nel corso della discussione. “Lei dovrebbe domandarsi cosa si può fare per i bambini” di Gaza “che moriranno domani. Si può fare che i grandi paesi europei, invece di proibire le manifestazioni pro Palestina, potrebbero chiedere l’apertura del valico” con l’Egitto “per permettere il sostentamento dei bambini, per far uscire i malati, per far arrivare medicine. Se ci sono 200 ostaggi, dovremmo dire ‘dobbiamo salvare gli ostaggi perché in cambio Israele prometterà di non bombardare le case'”, aveva aggiunto davanti ad un perplesso Formigli.
La trasmissione era andata avanti per un po’ a colpa di botta e risposta fra gli altri ospiti e la Basile stessa. Mario Calabresi prova a esporre la propria opinione. “Dottor Calabresi, ora parlo io…”, ripete Basile. Nathalie Tocci, direttore dell’Istituto Affari Internazionali, viene ‘redarguita’ da Basile. Formigli cerca di riportare la discussione in carreggiata, ma la situazione appare compromessa. “Io me ne vado, non mi calmo se penso ai bambini di Gaza che stanno aspettando di morire mentre stiamo qui a disquisire se Hamas sia un’organizzazione terroristica e se Israele debba rispettare le regole. Non è una questione giuridica, è una questione politica”, dice Basile lamentandosi per presunte interruzioni. Alla fine, la frattura si rivela insanabile.
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Ma chi è di preciso Elena Basile? Classe 1959, nata a Napoli, ha fatto irruzione nei talk show televisivi italiani in qualità di esperta di Medio Oriente e del conflitto tra Israele e Palestina. Ma c’è anche un precedente. Con il nome di Ipazia infatti Basile aveva scritto una serie di articoli sul Fatto Quotidiano riguardo la guerra tra Russia e Ucraina. Ieri, fra l’altro, il sindacato dei diplomatici ha spiegato che la qualifica di “ex ambasciatrice” è scorretta: «Basile si è infatti dimessa dalla carriera diplomatica con il grado di ministro plenipotenziario. E sebbene dopo aver servito a Tananarive, Toronto, Budapest e Lisbona abbia svolto nel corso della sua carriera anche le funzioni pro tempore di capo missione in Svezia e Belgio non è mai stata promossa al grado di ambasciatrice» spiegano.
Sui social Basile si definisce “writer of fiction”, scrittrice quindi. In effetti alcuni romanzi li ha pubblicati: nel 1995 “Donne, nient’altro che donne” con Il Ventaglio. “Una vita altrove” è del 2014 (Newton Compton), “Miraggi” (Castelvecchi) del 2018 e “In famiglia” (La Nave di Teseo) risale al 2022. Sul Fatto Quotidiano Basile ha parlato invece della guerra in Ucraina. Lo scorso 5 luglio è uscito un articolo con il titolo: «La posizione di Kiev mette a rischio tutti gli ucraini». Nel pezzo Basile criticava il ministro ucraino Kuleba. Contestandogli che «non c’è alcuna minaccia all’Europa e non ci sarebbe stata invasione se il suo governo avesse difeso un percorso a vantaggio del suo popolo che poteva facilmente essere negoziato con Russia e Usa».