Ci sono importanti novità che riguardano l’incidente ferroviario di Brandizzo, Torino. In un filmato recuperato dagli inquirenti su uno dei telefonini di una delle vittime si sente: “Ragazzi se vi dico ‘treno’ andate da quella parte eh?”. Il video è stato girato la sera del 30 agosto, un’ora prima dell’incidente ferroviario a Brandizzo, nel Torinese, costato la vita a cinque operai. Il filmato è stato girato da Kevin Laganà, una delle cinque vittime della tragedia, e postato su Instagram. Nel video si sentono le voci degli operai e di quello che sembrerebbe essere il tecnico “scorta ditta” di Rfi, Antonio Massa, con le indicazioni di cosa fare in caso di arrivo di un convoglio.
“Devono passare gli ultimi treni, alle 11.40 passa l’ultimo treno”. E ancora: “Ragazzi, se vi dico ‘treno’, voi andate di là. Da quella parte perché i treni passano di là”. Il video è stato depositato in Procura dagli avvocati della famiglia di Laganà. “Riteniamo il video assai utile alla ricostruzione della vicenda, posto che dalle immagini sembrerebbe emergere un modus operandi non occasionale, con direttive impartite ai lavoratori assai pericolose per la sicurezza degli stessi”, spiegano gli avvocati Enrico Calabrese e Marco Bona, rispettivamente legali delle famiglie di Laganà e Lombardo.
Il filmato, realizzato con un telefonino, è stato diffuso in esclusiva, nell’edizione delle 13.30, dal Tg1 che ha individuato l’autore in una delle cinque vittime. Gli operai erano al lavoro su un tratto di ferrovia e sono stati travolti da un convoglio di passaggio. Nel video si vedono alcuni di loro impegnati nel cantiere, intenti a rimuovere il pietrisco sotto i binari.
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La squadra era accompagnata da un capo cantiere aziendale della Sigifer e da un tecnico di Rfi, ora entrambi indagati. Si sente qualcuno affermare “noi possiamo vedere il segnale, voi prendete le misure, io guardo il segnale e appena dico via…”, poi un fischio e quindi “uscite da quella parte perché i treni passano qua, dovrebbero passare gli ultimi treni”.
La voce che pronuncia l’esortazione – “ragazzi se vi dico treno andate da quella parte” -, secondo quanto ricostruito al momento potrebbe essere quella dell’agente di scorta di Rfi che dà istruzioni alla squadra. “La circolazione non è interrotta”, sembra dire nel video una delle vittime, i volti sono sorridenti, l’atmosfera è rilassata.
Poi il video si interrompe perché il giovane riprende a lavorare. Poco dopo verrà travolto dal treno insieme ai suoi compagni di lavoro. La sequenza dura quasi sette minuti. Si vedono chiaramente i volti di tre vittime. “Non abbiamo ancora l’interruzione”, è una frase ripetuta. Anche alla fine del filmato. Un’ora prima di morire, a quanto risulta al momento.
La reazione dei parenti delle vittime di Brandizzo
Il video è stato recuperato dal profilo Instagram di Kevin Laganà, una delle cinque vittime della tragedia di Brandizzo, e ieri mattina è stato consegnato alla procura di Ivrea dall’avvocato della famiglia, Enrico Calabrese. La voce che esorta ad andare “da quella parte” non è di uno degli operai al lavoro.
Kevin Laganà chiede “questo è già interrotto?” (riferendosi evidentemente al binario) e la voce gli risponde ,“questo è interrotto”. “Quindi possiamo metterci sopra lo spezzone e bonificarcelo?”, domanda ancora Kevin. La replica è “no, passa l’autoscala, una volta che passa l’autoscala va bene”. A quel punto, l’esortazione: “Ragazzi se vi dico treno andate da quella parte, eh”. Il giovane operaio accoglie queste parole sorridendo e, quando un’altra persona chiede, “se arriva il treno da che parte passate?”, risponde “di qua”, indicando la staccionata dietro di lui. Kevin chiude il video con queste parole: “Ciao ragazzi ci vediamo alla prossima, metterò un Tiktok fra un paio di giorni”.
“Riteniamo il video assai utile alla ricostruzione della vicenda, posto che dalle immagini sembrerebbe emergere un modus operandi non occasionale, con direttive impartite ai lavoratori assai pericolose per la sicurezza degli stessi”, evidenziano Enrico Calabrese e Marco Bona, rispettivamente i legali delle famiglie Laganà e Lombardo. “Il che – continuano gli avvocati – fa sorgere dei dubbi anche sull’adeguatezza tecnica dei sistemi di comunicazione e di sicurezza”. Sulla diffusione del video girato da Laganà poco prima dell’incidente, i due legali hanno spiegato che “lo stesso era stato depositato presso la Procura della Repubblica di Ivrea perché ritenuto un contributo importante per l’accertamento di eventuali responsabilità”, ritenendosi “molto dispiaciuti che le immagini siano state divulgate a loro totale insaputa nonché all’insaputa della famiglia della vittima”