Intercettazioni mafiose. In aula de Raho replica al ministro Nordio

Ieri è intervenuto in Aula Federico Cafiero de Raho ex Procuratore Nazionale antimafia e ora Deputato 5 Stelle.

Nel corso della seduta in aula ha affermato “Come lei sa gli strumenti per combattere le mafie la corruzione le legalità sono rappresentati dalle intercettazioni è proprio sulle intercettazioni lei dice che comunque ci sarà una stretta dice non toccherò le mafie ma lei parte da un presupposto che non corrisponde alla realtà lei pensa che le mafie siano qualcosa diverso dalla corruzione e dalle illegalità le mafie prosperano su questo campo se non si Ara questo campo non arriveremo mai a contrastare le mafie ancora si pensa che le mafie abbiano la coppola e la scopetta no le mafie oggi operano nella società.Nelle società internazionali che si estendono in Europa in Canada in nei paesi dell’America nel Lazio ovunque e tante indagini lo hanno evidenziato e questo si raggiunge soltanto attraverso le intercettazioni una stretta delle intercettazioni è gravissima ministro”

Relativamente al decreto dice: “ma lei peraltro ha iniziato il suo lavoro con un decreto che ci ha portato a una limitazione dell’accesso ai benefici penitenziari per i mafiosi che avviene attraverso condizioni di gran lunga più favorevoli per i collaboratori di giustizia e allora vede che intercettazioni e collaboratori Giustizia si indeboliscono al di là di quello che lei dice non toccherebbe un’intercettazioni per le mafie ma significa che non avete capito cosa sono le mafie ma allora cercate di capire cosa sono le mafie che dobbiamo combattere è solo in questo modo riuscirete a combattere sapete che le mafie oggi si muovono attraverso organizzazioni che vogliono di volta in volta entrare in contatto con gli altri società, con società per azioni loro creano i cartelli formano le fatturazioni per operazioni inesistenti e fanno in modo da elargire servizi illegali che agganciano le società che sono sane che però hanno in un certo momento della loro attività necessità di un bisogno e di un aiuto nel loro lavoro e le mafie si presentano come diventare protagonisti in queste elargizione e così agganciano tante società e poi formano i cartelli 50 60 70 società, ma questo non lo dico perché ho studiato ma perché ho un’esperienza giudiziaria chiunque abbia un’esperienza giudiziaria questo lo sa e quindi per battere le mafie bisogna muoversi su campi che sono totalmente diversi da quelli che lei dice mafia e terrorismo non c’entra”.

Continua: “Non è il reato di mafia che consente di battere le mafie e il reato in materia di evasione, in materia di false fatturazioni, in materia fiscale, in materia di corruzione, in materia di turbativa d’asta è tutto questo che ci consente di arrivare alle mafie e allora ciò ci preoccupa molto mi sembra mi sono scordato il suo intervento ho detto prima la frase di Senofane che ognuno vede tutto attraverso la lente dei suoi pregiudizi non metto in dubbio che avendo l’hai fatto è molto bene il Procuratore Nazionale antimafia abbia una visione diciamo “Pan mafiosa” dello Stato sentendo il vostro intervento sembra che il nostro Stato sia infiltrato dalla mafia in tutte quante le sue articolazioni detto questo però rilevo una piccola contraddizione nel senso che allora se questa è l’impressione cioè che la mafia la borghesia mafiosa non lo so sono state usate delle parole diciamo di significato sociologico anche abbastanza cruente nei confronti della piccola borghesia della grande borghesia non saprei cosa dire”.

“Eh però una cosa se questo è vero allora significa che in questi ultimi 30 anni la lotta contro la mafia è fallita cioè se è vero noi siamo oggi circondati da una mafia che sia infiltrata dappertutto alla domanda è “Ma dov’era Allora l’antimafia dov’erano le legislazioni dell’antimafia se siamo arrivati a questo risultato?”. Il fatto è che io non credo affatto non credo affatto che l’antimafia abbia lavorato non credo affatto che l’antimafia abbia lavorato male al contrario credo invece che l’Italia non sia così infiltrata da tutta questa articolazioni mafiose che si sono insinuate fino ai meandri più intimi della nostra vita individuale ecco la realtà sta nel mezzo” precisa prima di concludere.

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